Questa sera, come di consueto, il Presidente della Repubblica leggerà il suo messaggio agli italiani. Mi auguro che Napolitano faccia un bel discorso, in difesa delle istituzioni e della costituzione. Insomma che, come ha timidamente cominciato a fare, a prendere posizione contro Berlusconi.
Temo che sarà una speranza vana. Perciò, se sarò disatteso, mi consolerò con un bel discorso di quelli in grado di appassionare gli ascoltatori: un discorso di fine anno del presidente Sandro Pertini.
Il solito brodino allungato, i soliti richiami a qualsivoglia valore dispensati a destra ed a sinistra (ma quale sinistra?), in maniera eguale, così da non far torto a nessuno. Una flaccida interpretazione del vuoto culturale in barba alle reali esigenze del Paese. Non uno scatto, niente grinta, attenzione a non disturbare l’autista, evidente e controproducente prudenza.
Che cosa doveva dire? Quello che è sotto gli occhi di molti (non di tutti, purtroppo): denunciare gli abusi governativi, indicare la porta ai piduisti ed ai mafiosi, richiamare il parlamento affinchè faccia le leggi che il momento richiede anzichè dedicarsi a fare solo quelle per proteggere il capo del governo, evidenziare che la forbice della ricchezza si sta aprendo sempre più a favore di chi ricco lo è già; spiegare alla gente l’anomalia di un capo di governo proprietario anche di tre (più altre 2 e mezzo) reti televisive, oltrechè della Mondadori scippata a De Benedetti con la corruzione dei giudici, nonchè di Libero, Il Giornale, Panorama e di una miriade di giornalacci pieni zeppi di volgare gossip, degni simboli di puttanifici mediatici.
Altro che pappette scipite!
Purtroppo, di Pertini ne abbiamo avuto uno soltanto: era “IL” Capo Dello Stato.
Ora abbiamo solo burattini senza fili, pusillanimi senza spina dorsale.
Leggo oggi su “Il fatto” che a suo tempo Napolitano si era schierato contro Berlinguer perchè aveva osato invocare la questione morale.