Come ben sapete, nei giorni scorsi si è scatenata una polemica nazionale con la storia dei croficissi obbligatori. Ispirato da questa storia, ho pubblicato un intervento dell’UAAR su Giramondo.
Come sapete, il crocifisso rappresenta un uomo torturato a morte. Certi crocifissi sono veramente impressionanti e dovrebbero essere vietati ai minori. Però, noi italiani viviamo in una società tradizionalmente cattolica, ci siamo ormai assuefatti. Facciamo fatica a pensare che un crocifisso possa addirittura spaventare.
Siccome nei giorni scorsi, con un amico artista, ho iniziato a parlare di quanto possano essere terrorizzanti i crocifissi, e gli ho proposto di realizzare un nuovo crocifisso, particolarmente realistico e orripilante.
L’amico artista, infatti, è specializzato in effetti speciali e ha lavorato nel cinema con Lamberto Bava, Sergio Stivaletti e Dario Argento. Da queste esperienze ha acquisito una notevole capacità nella realizzazine di sculture realistiche.
Questo e’ un esempio:
Non credo che il mio amico realizzerà mai il crocifisso realistico, ma mi ha raccontato questa storia che vi riporto pari pari, perchè mi è sembrata bellissima.
Riguardo alla storia del cristo-demone eccoti un breve riepilogo: Sergio Stivaletti realizzò questo “cadavere di Cristo” in lattice di gomma per L’INCHIESTA di Damiano Damiani (anno 1985 mi pare) e quando (nel 1986) ci trovammo nell’emergenza di realizzare in fretta la prima mummia di demone (per Demoni 2) che prendeva vita decidemmo di riciclare la “santa salma” all’uopo.
E cosi’ con l’aggiunta di zanne e artigli (e con la stuccatura accurata di stigmate e segni della corona di spine) il cadavere di Gesu’ fu trasformato nel demone-capo di Demoni 2.
In seguito il neo-demone fu riciclato di nuovo come cadavere mummificato dell’architetto pazzo nel film La Chiesa di Michele Soavi.
Non è bella questa storia di resurrezioni incomplete in cui il Cristo, invece di ritornare completamente vivo diventa prima uno zombie e poi si reincarna in un architetto pazzo?
Io riengo giusto rispettare le divesrità ma anhce le religioni del Paese che ospita, in questo caso dell’Italia. Da sempre ‘lUomo si é riconsciuto in Dio e nelle sue leggi etico-umane, tra queste ce n’é una che dice: AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO. OPPURE NONF ARE AD ALTRI CIO’ CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE. Se noi ITaliani andassimo a “casa” dei Mussulmani loro ci farebbero rispettare le loro regole. Dunque, é giusto conoscersi rispettatndo l’identità dell’ALTRO senza che NESSUNO RINNEGHI LA PROPRIA FEDE. NON E’ RINNEGANDO SE STESSI CHE SI MIGLIORA LA SOCIETA’, MA AMPLIANDO LE PROPRIE CONSCENZE APRENDOSI L’UN L’ALTRO. SOLO IN QUESTO MODO SI POTRA’ CONOSCERE LA VERA PACE E GIUSTIZIA.
DANIELA
Cosa c’entrano i musulmani o gli stranieri in generale?