Colazione in Albergo (la sera prima, dopo il matrimonio, avevo saltato la cena) e poi sono tornato in camera dove ho guardato un po’ le Olimpiadi. Grande partita di basket USA-Spagna e poi incontro conclusivo delle Olimpiadi di Pechino con uno stratosferico Cammarelle che le ha suonate di brutto ad un malcapitato cinese. (pare che, mentre si accordava con l’allenatore Damiani per la tattica da seguire, questi gli abbia detto “Alla prima ripresa fai così, alla seconda fai colà e alla terza…” e qui Cammarelle l’ha interrotto dicendo: “Cosa ti fa pensare che io lo lasci arrivare alla terza?”).
Vabbè, subito dopo un po’ di culturalità con la visita del museo archeologico di Agrigento. Stupendo e non troppo grande. Vasi con storie mitologiche bellissime, i telamoni che sorreggevano parti dei templi, statue raffinate. Insomma, se uno visita Agrigento dovrebbe proprio vederlo. Sempre in zona museo c’è la chiesa di San Nicola. Di rito bizantino ha al suo interno l’unica iconostasi della Sicilia. C’è anche il sarcofaco che ha incantato Goethe nel suo viaggio in Italia e un crocifisso ligneo (il Signore della nave) che ha ispirato Pirandello per un suo racconto.
Mangiato un boccone e poi ho tentato di vedere l’Abazzia di Santo Spirito (chiusa la domenica) dove volevo comprare dei dolcetti fatti dalle monache di clausura che usano antiche ricette arabe e Santa Maria dei Greci, restaurata di recente e che è un antico tempio greco riadattato ad uso chiesa. Qui mi girano un po’ le balle perchè non solo questi monumenti sono chiusi la domenica (solo un demente può pensare un orario simile) ma a Santa Maria dei Greci, poco dentro il portone chiuso, c’era un cartello in bella vista che diceva “Si riapre alle 16.00”). Mentre aspettavo un signore che abita lì di fronte mi ha detto che la domenica era chiuso. Io gli ho fatto vedere il cartello e così, abbiamo guardato di lato, dietro il cancello chiuso e c’era (molto meno visibile) un altro cartello che riportava la chiusura nei giorni festivi. Insomma, neanche l’avvertenza di spostare o girare il supporto con il cartello relativo all’apertura pomerdiana. Bei fannulloni!
Ecco un paio di foto da Agrigento
Dopo aver perso un po’ di tempo cercando di vedere monumenti chiusi ho lasciato la città e sono andato a Caltanissetta a trovare la famiglia di un amico. Erano 6 anni che non ci vedevamo e i bimbi erano cresciutissimi. Siamo usciti insieme a cena.
Poi a casa loro ho capito come funziona l’acqua a Caltanissetta (e credo in tanta parte della Sicilia). Io avevo visto tantissime cisterne, specialmente sui tetti delle case. Sapevo che in Sicilia c’era scarsità d’acqua e pensavo che le cisterne servissero ad avere una sorta di “buffer” come scorta nei giorni in cui l’acqua non c’è. Invece mi hanno spiegato che è esattamente il contrario. Normalmente l’acquedotto non porta un bel niente e l’acqua non c’è. Ogni due o tre giorni (a volte anche di più), improvvisamente, l’acqua arriva. E allora le cisterne servono per fare scorta, perchè dopo qualche ora, l’acqua sparisce di nuovo. Ero sbalordito.
A questo punto è d’obbligo rammentare i provvedimenti di Berlusconi per risolvere il problema acqua in Sicilia (tra questi la nomina di Cuffaro commissario per l’emergenza idrica)