Bisogna non pensare alle alleanze
Non bisogna pensare alle alleanze. Ormai è un mantra e tutti a ripeterlo a come monaci tibetani in meditazione, vuotando la testa da ogni altro pensiero.
Corollario. Bisogna partire dal basso, quindi noi che siamo forti e abbiamo capito tutto, non abbiamo bisogno degli altri. Ci mettiamo d’impegno e fra cinque anni le folle cadranno ai nostri piedi e prenderemo un sacco di voti.
Ma a parte il fatto che solo a nominare l’alleanza, si finisce per evocarla e quindi per pensarci, chi lo dice pensa davvero che ogni singolo partitino (perché ormai sono tutti -ini) nel giro di cinque anni sia in grado di raggiungere il livello di soprasoglia da solo?
Ma stiamo scherzando? I Verdi non ci sono riusciti in 20 anni, il PC di Rizzo ha lo 0,88% e nessun radicameto sul territorio. PaP manco si presenta alle elezioni se non nei pochi territori dove ha un po’ di consistenza. PRC è in calo permanente. Il PCI ha non sono in grado di valutare, ma non mi pare fortissimo. Sinistra Italiana ha subito una diaspora. Art. 1 è spaccato a metà (e valeva già pochino). Possibile sta un po’ di qua e un po’ di là. E così via per qualunque corpuscolo a sinistra.
Ma è possibile che solo PRC abbia questa consapevolezza dei propri limiti e caparbiamente proponga da anni unioni, liste, soggetti plurali, alleanze?
E poi, ammettendo pure che 5 anni possano essere sufficienti per strutturare qualcosa di nuovo, ma chi lo dice che si tornerà a votare fra 5 anni. Magari si va a votare a novembre. E in ogni caso, tutti gli anni ci sono tornate amministrative da affrontare. Dotarsi di un percorso di alleanza chiaro e unico a livello nazionale faciliterebbe anche la creazione di alleanze a livello locale e la diffusione magari di un simbolo e un nome sotto il quale raggruppare le tante diverse anime.
L’alleanza di Firenze
Il caso di Firenze (una coalizione larga con l’associazione Firenze città aperta e partiti come PRC, SI, un pezzo di Mdp, Possibile e PaP) dimostra che quando ci si allea si ottengono buoni risultati. Veri avanzamenti, in città importanti e non fuochi di paglia.
Perciò, non nascondiamoci, il tema dell’alleanza a sinistra è fondamentale e ineludibile. Bisogna pensarci subito altro che “non pensare alle alleanze!”
Per finire. Il fatto di pensare ANCHE alle alleanze, ai nomi e ai simboli da usare, non impedisce mica di lavorare sui territori cercando di dare risposte concrete ai bisogni e alle difficoltà di tutte le persone. Perché inventarci un limite inesistente? Non c’è alcuna scelta da fare, sono cose che si possono benissimo fare allo stesso tempo.