L’orso riformista
Abbastanza di frequente leggo il blog dell’amico Orso Marsicano. Ci accomuna la passione per il rugby, è una persona che stimo e alla quale voglio bene. Anche se a volte non si direbbe, perché lo attacco con una certa verve e mi diverto un po’ a stuzzicarlo commentando i suoi post.
Purtroppo ogni tanto il suo sistema si inchioda e non mi pubblica il commento. Che palle! E’ appena successo un’altra volta, ma questa sera mi sono salvato il commento e lo riscrivo sul mio blog. Magari Orso lo leggerà qui.
Prima, però, il link al suo post dal titolo Rosy Bindi Presidente (*)
Seguono alcuni commenti. Tra questi quello di Orso che mi scrive:
Vorrei ricordare a Giovanni che il PD tende ad essere un partito di centro-sinistra. Io direi meglio “riformista” Ormai le ideologie sono tramontate. Bisogna agire sul concreto come Berlusconi. Proporre cambiamenti sul piano del riformismo. (orsomarsicano)
E infine il mio commento non pubblicato
Argh!!! Riformista! No Orso, non dirlo!
Che cavolo vuol dire riformista?!
Riformista vuol dire che si propone di fare delle riforme. Ma cosa vuole si ottenere con queste riforme? Mah, chissà… La parola riformista non lo dice. Ma è proprio ciò che si vuol raggiungere con le riforme che determina se un partito è di destra o di sinistra, se è democratico o autoritario, se è utile o dannoso, se è da sostenere o da osteggiare.
Riformista non vuol dire niente.
Credo che raramente si sia usata una parola più insulsa per definire la politica di un partito e mi stupisco ogni volta che qualcuno la usa. Mi sembra impossibile riuscire ad usare un espressione così vuota senza sentirsi ridicoli.
Argh!!!
(Giovanni)
P.S. Lo so che riformista è una parola nata per contrapporsi a rivoluzionario. Ma nell’Italia di oggi ha senso usare la parola riformista per distinguersi dalla sinistra di Diliberto o Ferrero? Qualcuno crede per davvero che le varie sinistre italiane siano rivoluzionarie? Anche questo la parola riformista, che poteva avere un senso dopo la rivoluzione d’ottobre, oggi è vuota come la testa di Gasparri.
(*) Nota del 12/10/2013. L’articolo “Rosy Bindi Presidente” non c’è più
Difendo il termine “Riformista”. Non è una parolaccia. Un riformista è uno che capisce che qualche volta si deve andare avanti e cambiare le cose e, qualche altra volta, ci si deve fermare a far consolidare quello che si è raggiunto. Un riformista è uno che vuole cambiamenti, e non rivoluzioni (che sono quasi sempre sanguinose). Un riformista è uno che, se necessario, accetta anche i compromessi, se sono utili ad avere non l’uovo oggi ma la gallina domani. Ad ogni modo, caro Giovanni, ti ringrazio delle tue parole e ti ricambio la stima e l’affetto.
Orso
Caro Orso,
il problema del PD è che non si capisce cosa vuole ottenere attraverso queste riforme. Come fa una persona ad appassionarsi alle riforme, senza sapere cosa mirano ad ottenere, queste riforme.
Ammettiamo che il PD voglia effettivamente qualcosa di sinistra (purtroppo la politica del PD (oggi, del DS prima) mi pare punti ad ottenere cose di destra), ma ammettiamolo pure. Perché non dirlo? Perchè non usare parole più efficaci di “riformista”?
Purtroppo, credo che si usino parole vuote come questa, per nascondere l’assenza di una politica, di un progetto, di un’ideologia. Fin quando gli elettori non capiranno a cosa cavolo serve il PD, questo continuerà a perdere voti e consenso.
Peccato.