Charlie Hebdo, il problema non è la religione: è la politica – Stefano Feltri, il Fatto Quotidiano

 

Io continuo a sostenere che discutere se l’Islam sia una religione pacifica, violenta, intollerante, di sottomessi e di potenziali terroristi, sia assurdo. La religione non è la chiave per spiegare il massacro di Charlie Hebdo e tutto il terrore che è seguito.

Source: www.ilfattoquotidiano.it

La religione non è l’unica chiave di lettura, forse non è neppure la chiave di lettura più importante. Ma affermare che non sia un problema mi sembra quanto meno esagerato. La religione (non l’Islam, la religione tout court) è un problema perché propone un sistema di ragionare che è assolutista e, allo stesso tempo, è anche irrazionale e scollegato dai dati oggettivi. L’unione di queste due componenti, l’irrazionalità e l’assolutismo, porta con se una carica emotiva che aiuta a trovare la forza per conseguire gli obiettivi degli insegnamenti religiosi.

Parecchi insegnamenti religiosi coincidono con quelli morali insiti nella società, non rubare, non uccidere, sii solidale con il prossimo e così via. In questo caso il sentimento religioso è addirittura positivo, perché aiuta a realizzare in pratica progetti che altrimenti potrebbero spaventare per la loro enormità.

Ma se l’insegnamento religioso, la legge divina, chiede di compiere azioni nefaste, come uccidere gli infedeli, bruciare sul rogo gli eretici, praticare la schiavitù, o impedire la libera espressione del pensiero, l’adozione di uno schema di ragionamento basato sull’irrazionale e raffinato nei secoli per eliminare i dubbi e far sentire i seguaci “dalla parte giusta”, aiuta i credenti a trovare la motivazione per compiere le azioni nefaste necessarie al conseguimento della volontà divina.

Ecco che nascono martiri, attentatori omicidi e suicidi, inquisitori e censori, guerre di religione e genocidi.

Se si ammettesse che la religione non è verità rivelata ma uno dei tanti prodotti del pensiero umano, che può essere criticata, che può essere derisa, la religione stessa sarebbe molto indebolita. E con essa si indebolirebbero anche gli effetti perversi e la capacità manipolatoria di certi capi religiosi e politici.

Infine, l’adozione di schemi di pensiero basati sulla sperimentazione scientifica, sulla logica e sulla razionalità, anziché sul nulla come il pensiero religioso, aiuterebbe certamente a risolvere i tanti problemi che affliggono l’umanità in un mondo ogni giorno più complesso e difficile da gestire. Aiuterebbe certamente di più della tanto osannata, ma inutile, lettura della bibbia.

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