A 50 anni alla strage di Piazza Fontana, tre libri per conoscere un periodo ignobile della storia della nostra Repubblica
Il 12 dicembre di 50 anni fa scoppiava la bomba di Piazza Fontana, Come dice Giovanni Russo Spena, “in quei giorni l’Italia si accorse della fragilità della sua democrazia, conquistata da una ventina d’anni“. Per questo triste anniversario si sono moltiplicate le iniziative e le pubblicazioni sull’argomento. Basta approfondire un attimo e si scoprono in queste vicende risvolti intricati e complicati, trame nascoste, tentativi di golpe, ingerenze internazionali, segreti mai desecretati. Vi segnalo tre libri. Due li ho conosciuti partecipando ad eventi e uno l’ho trovato sul post di un amico che non non dà molti consigli di lettura, ma quando li dà sono libri da non perdere.
Il primo libro si intitola “PRIMA DI PIAZZA FONTANA – La prova generale” di Paolo Morando. L’autore è venuto a Modena a presentarlo alla libreria Ubik (qui l’evento FB) insieme al giornalista Stefano Asprea. Morando ha scritto questo libro-inchiesta partendo da un’episodio avvenuto 8 mesi prima della bomba in Piazza Fontana: lo scoppio di due bombe, il 25 aprile del 1969. Con questo episodio si apre una serie numerosissima di attentati, episodi inspiegabilmente poco conosciuti, sui quali l’autore ha sviluppato nuove tesi su pezzo fondamentale della storia repubblicana. A me è sembrato molto interessante. C’era davvero una brutta aria in quel periodo, ma non ci rendiamo conto di quanto…
Il secondo libro si intitola “La strage di Stato. Controinchiesta“ è forse il più famoso libro di controinchiesta, con indagini effettuate dal basso, da un collettivo di giovani ragazzi, che oggi hanno qualche anno in più. Uno di loro, Daniele Barbieri è venuto a raccontarci quel periodo in una serata che abbiamo organizzato con Rifondazione e la lista L’Altra Emilia Romagna. (che partecipa alle elezioni regionali 2020 e con la quale mi sono candidato). Di seguito le mie impressioni su questo spettacolo.
“All’evento non c’era tantissima gente, anche per colpa di neve e gelo che hanno tenuto molte persone a casa, ma per certi versi è stato meglio così. Barbieri, Paolo Brini e Lucio Gaetani sono scesi dal palco e hanno letto e cantato a pochi centimetri dal pubblico. Il testo letto da Daniele Barbieri è stato molto, molto coinvolgente. Lucio Gaetani e Paolo Brini hanno accompagnato ii testi con musiche appropriate e ben dosate, contribuendo a ricreare il clima di quegli anni. Le persone più in là con gli anni, hanno rivissuto un periodo importante della loro vita, e quelle più giovani sono rimaste sbalordite apprendendo vicende storiche che hanno dell’incredibile. Non tutti, io per primo, avevano idea del ruolo del collettivo che ha indagato “dal basso” per scrivere quel testo (la strage di stato) chè è e rimane una pietra miliare per interpretare quegli anni. Sentire raccontare episodi riportati e anche vissuti in prima persona da uno dei protagonisti di quell’indagine è stato come entrare nella Storia. Alla fine, un sacco di domande, alle quali Daniele ha pazientemente risposto in modo molto aperto. Credo abbia venduto tutte o quasi tutte le copie del libro che aveva portato con se. “
Il terzo libro, è “La strategia della paura. Eversione e stragismo nell’Italia del Novecento” di Angelo Ventrone e non l’ho “scoperto” partecipando ad eventi o presentazioni, ma tramite il post Facebook di un amico che così lo presenta “Come sa chi mi segue da tempo, è raro che consigli un libro. Sono per una totale libertà di lettura. Lo faccio solo se il libro ha un valore notevole per contenuti e rischia di sfuggire. Questo è un libro di storia italiana eccezionale per la novità della ricerca e per l’esposizione chiara e semplice su qualcosa che ci riguarda tutti ma che resta defilato: l’uso politico della paura. In realtà non parla solo dello stragismo ma di una strategia più vasta volta ossessivamente a creare un nemico tra noi. L’ ho iniziato ieri e lo trovo appassionante“