Chi segue anche il mio profilo Facebook avrà notato un certo intensificarsi di messaggi di carattere elettorale. Quest’anno, infatti, ho deciso di sostenere e di candidarmi alle regionali dell’Emilia Romagna del 26 gennaio 2020.
Insieme agli altri candidati e candidate di Modena ho fatto anche un brevissimo video di presentazione.
Il testo
Qui il testo del parlato. Anzi, c’è qualcosa in più, ma avevamo deciso di stare entro il minuto di tempo per non rompere troppo le palle a chi ascoltava e non ci stava tutto.
Mi chiamo Giovanni Sonego, ho una formazione di tipo informatico e attualmente sono titolare di un’azienda che offre consulenze di webmarketing. Abito a Modena e faccio parte della segreteria provinciale di Rifondazione Comunista.
Mi sono candidato perché credo sia necessario portare in consiglio regionale una salda, coerente e autonoma posizione di sinistra. Lo faccio con L’Altra Emilia Romagna perché mi riconosco nella sua proposta alternativa, nel suo programma e nelle sue parole d’ordine: per una Regione più giusta, pubblica, sicura e sostenibile.
Come prima cosa credo sia necessario combattere la piaga del lavoro precario, delle cooperative spurie, eliminando l’appalto di mera manodopera. E’ ingiusto che le migliori risorse della nostra regione, le energie più giovani non possano immaginare un futuro migliore.
Se vogliamo una regione sicura, dobbiamo combattere le mafie presenti sul nostro territorio, portando trasparenza negli enti pubblici, modificando le regole degli appalti e combattendo il gioco d’azzardo che crea dipendenza, rovina famiglie ed è utile solo per riciclare denaro di provenienza illecita.
Le risorse pubbliche, mantenute con le tasse di tutti i cittadini, devono tornare nel pieno controllo pubblico. Quindi dobbiamo fermare le esternalizzazioni, che creano altro lavoro precario e riportare interamente sotto il controllo pubblico strutture come Hera e IREN che oggi sono società di capitali che producono utili destinati a banche, assicurazioni e grossi fondi di investimento.
Perciò, se anche voi come me volete una regione più giusta, per i beni comuni, sostenibile e sicura il 26 gennaio barrate il simbolo de L’Altra Emilia Romagna