Vicenza: esasperato dalle vuvuzela prende il fucile e devasta un locale.
Titolo dal Corriere della Sera di oggi.
Vicenza: esasperato dalle vuvuzela prende il fucile e devasta un locale.
Titolo dal Corriere della Sera di oggi.
Certe volte mi sforzo di sentirmi in un film, nel senso che ne avrei voglia ma non ne sono capace. Tutto il mondo allora sembra senza sapore e incapace di un qualche tipo di riscatto. Sentirsi in un film mentre cammini per strada secondo me rende felici, perchè c’è tutta una atmosfera di affetto per le cose che ti stanno intorno.
Mario Valentini, Voglia di lavorare poca (Portofranco, 2001), pag. 27
In settembre a un certo Fallon del quarto plotone gli diede di volta il cervello. Salì sul parapetto della trincea, durante un fuoco di sbarramento, e nessuno riuscì a convincerlo a scendere. Cercammo di parlargli, di farlo tornare indietro, ma non ne volle sapere. “Voglio che mi sparino”, continuava a dire. “So benissimo quel che faccio. Voglio che mi prendano… è un suicidio, capite!”. Poi Porco di Ferro Riggin tirò fuori la pistola e la puntò contro la testa di questo Fallon. “Se non la smetti di suicidarti, ti ammazzo quant’è vero che sono qui!”, disse. Fallon divenne bianco di colpo e si mise a piagnucolare. Saltò giù dalla trincea e si mise in ginocchio. “No”, disse, “non mi uccidere, per favore…”.
William March, Compagnia K (Castelvecchi, 2010), pag. 141
“Acqua in bocca” di Camilleri e Lucarelli. Una presa in giro. Avevo comprato l’ultimo successo dello scrittore siciliano e del grande esperto dei misteri perchè mi aspettavo che, dalla penna dei due ottimi scrittori, uscisse qualcosa di eccezionale. Fin dalle prime pagine mi sono reso conto che mi trovavo di fronte ad una turlupinatura. Un libercolo di centopagine scarse, pieno di fotografie. Una storia insulsa e a tratti inverosimile se non incomprensibile. Oltre tutto una storia del tutto irrealistica. La manovra economica è evidente. Mi dispiace più per Camilleri che, attraverso il Montalbano scritto e visto, ho imparato ad apprezzare. Peccato, sarà per un’altra volta.
Foto della serie “Modena rasoterra”.