Ieri sera sono andato al cinema con Silvia. Una volta ci andavamo spesso, ma negli ultimi anni sono rare le volte che riusciamo a riservarci una serata tutta per noi. Perciò il film DEVE essere bello, altrimenti uno poi si incazza pure.
Ieri sera abbiamo visto “Io sono Li”, di Andrea Segre. Un bellissimo film, già passato in sala diversi mesi fa, riproposto dopo che l’attrice protagonista Zhao Tao ha vinto il David di Donatello come migliore attrice.
E’ la storia di un’immigrata cinese che lavora letteralmente come una schiava per poter far venire in Italia il figlio di 8 anni. Da Roma, dove fa l’operaia, viene spedita a Chioggia a gestire un bar. Ovviamente impara a conoscere alcuni frequentatori, tra questi Bepi, detto il poeta per la sua abilità nel rimare, un pescatore immigrato 30 anni prima a Chioggia dalla Jugoslavia. E’ un bel rapporto di amicizia quello che nasce tra i due, ma non è visto bene nè dai chioggiotti, nè dai cinesi. La storia è tutta qui, ma il film è bellissimo.
Sono bravi gli attori: Roberto Citran, l’avvocato: Marco Paolini, Coppe; Giuseppe Battiston, Devis e poi Rade Šerbedžija (che ricordavo già interprete di Prima della Pioggia, del 1994), Bepi il poeta. Ma ho apprezzato soprattutto la fotografia, che ben racconta l’amosfera speciale di Chioggia, una Venezia minore in cui pochi hanno avuto il coraggio di ambientare un film. Ma Segre lo fa, e lo fa bene, per esempio nella scena in cui l’osteria è piena d’acqua (sì, anche a Chioggià c’è l’acqua alta) e i frequentatori non battono ciglio per questo questo fenomeno naturale.
E’ un film da gustare al cinema, per il momento accontentatevi del trailer, di un filmato con alcuni estratti, di qualche foto e di un’intervista a Zhao Tao