Da alcuni anni girava per casa, a Belluno, un suo libro “La pazza della porta accanto“. Non so chi l’avesse comprato, forse mia sorella o forse mia mamma, ma il titolo è formidabile, come pure i suoi versi .
Oggi, quando si è diffusa la notizia della morte di Alda Merini, in tanti le hanno reso omaggio su Internet. Voglio farlo anch’io, segnalando questo filmato in cui Milva canta un sua poesia.
Oggi sul Corriere Economia un articolo sulle donne in carriera: un tempo le donne affermate nell’economia NON volevano le quote rosa perchè pensavano bastasse il merito per far carriera in banca. Si sono rese conto che il merito non è sufficiente e perciò hanno cambiato idea e adesso l’80% di loro è favorevole all’introduzione di quote rosa.
Il titolo, nella versione online, è
Donne in azienda «Diciamo basta, il merito non dà frutti»
Ma evidentemente per catturare il lettore sul giornale cartaceo serve qualcosa di più forte. Percio’ un geniale titolista è andato in stampa con questo titolo allusivo
Perchè lo faccio? Mah, non lo so bene neanch’io. Un po’ per lavoro, un po’ per divertimento, un po’ perchè é sempre meglio che stare in casa a guardare la TV. E poi le docenti seguono il metodo Bing, un metodo che aiuta a trovare motivazioni per mettere in forma scritta il proprio pensiero.
E guarda caso, proprio questa mattina, un amico mi ha inviato un filmato divertente, sull’importanza di non sottovalutare mai la forza di una buona storia.
Ecco il filmato.
Mai sottovalutare il potere di una grande storia
E’ o non è un buon motivo per frequentare un corso di scrittura creativa?
Nei giorni scorsi ho partecipato al corso di Ottimizzazione per i Motori di Ricerca tenuto da Bruce Clay, uno dei “guru” mondiali sull’argomente, autore del celeberrimo Search Engine Relationship Chart e del codice etico per gli ottimizzatori – Un approccio all’ottimizzazione al quale ci siamo sempre attenuti, prima ancora di sapere che un tipo negli USA aveva formalizzato questo comportamento.
Il corso era tenuto in inglese ed ero un po’ preoccupato: da quando ho smesso di lavorare con Nextra ho sempre meno occasioni di praticare l’inglese e pensavo di non capire niente. Invece – dopo i primi 10 minuti di smarrimento – ho capito tutto, ho interagito con il relatore, ho fatto domande. Nelle pause ho continuato a parlare in inglese con gli altri corsisti (ottimizzatori che venivano anche da altri paesi europei).
L’altra mia preoccupazione, condivisa con il mio socio, era che Bruce Clay non potesse insegnarci molto di nuovo sull’ottimizzazione motori di ricerca, visto che ne sappiamo parecchio e facciamo da anni un ottimo lavoro. Già in altre occasioni corsi simili si sono rivelati una delusione, visto che ne sapevamo più noi dei docenti. Più uno ne sa, e più difficile diventa trovare qualcuno che ne sappia di più e che sia in grado di insegnare qualcosa.
Invece, anche su questo fronte, è andata benissimo. Bruce Clay svolge il suo lavoro di ottimizzazione sul mercato più competitivo del mondo. Offre i suoi servizi ad aziende di altissimo livello. Inoltre è supportato da un laboratorio di ricerca sull’argomento. Perciò ne sa veramente tanto. Ho anche ricevuto la conferma che il 90% di qeullo che facciamo per l’ottimizzazione nei motori di ricerca è fatto bene, ma non solo. Abbiamo imparato anche nuove tecniche di ottimizzazione avanzata e e abbiamo capito come collegare tra loro in modo più organizzato i nostri singoli interventi SEO.
Sicuramente questo corso darà fin da oggi un apporto positivo al mio lavoro. E’ stato un po’ faticoso, ma ne valeva la pena.
In questi giorni in Italia c’è stata una bella polemica sui media, perché un ragazzo di Vignola, con un qualche ruolo nel PD, si è iscritto al gruppo di Facebook: “Uccidiamo Berlusconi” – categoria Svago, Affermazioni Bizzarre! Poi ci ha aggiunto il carico da 11 scrivendo: “Ma santo cielo, possibile che nessuno sia in grado di ficcare una pallottola in testa a Berlusconi?
Ovviamente gruppi del genere sono stronzate e hanno un peso inferiore alle chiacchiere da bar. Un modo buffo per esternare un sentimento di antipatia o disapprovazione, che nulla ha a che fare con reali intenzioni violente. Mi chiedo: ma qualcuno dotato di cervello può seriamente immaginare che possa esistere un VERO attentatore che scrive su Facebook o in qualsiasi altro posto in Internet le sue VERE intenzioni? Ovviamente no.
Ma il cervello è un opzional non previsto per i nostri politici. Esponenti del “vecchio che avanza”, hanno stigmatizzato a gran voce l’episodio, da destra e da sinistra, senza distinzioni.
I “democratici” hanno costretto il ragazzo alle dimissioni e l0 hanno esposto sulla gogna delle pubbliche scuse.
Da destra (cioè quelli hanno la “libertà” pure nel nome) hanno annunciato denunce per tutti. Da “meno tasse per tutti” a “più galera per alcuni”…
L’unico risultato ottenuto fino a questo momento è che tre giorni fa c’erano circa 11.000 persone iscritte al famigerato gruppo “Uccidiamo Berlusconi”, mentre oggi gli iscritti sono oltre 35.000.
E’ comunque utile sapere che gruppi simili esistono un po’ per tutti i personaggi in vista, in Italia e in tutti i paesi del mondo.
Elenchiamone qualcuno:
uccidiamo Virgola [il gattino delle suonerie]
uccidiamo Moccia
uccidiamo Mughini
uccidiamo la manomorta
altri invece di “uccidiamo” preferiscono “a morte”, oppure “sopprimiamo”. Come ad esempio
a morte Marco Travaglio
sopprimiamo Franceschini
E’ qui troviamo un eroe di Modena. Il “fatto quotidiano” ci racconta che il mitico Mauro Manfredini – capogruppo Leghista in regione e consigliere comunale a Modena – è iscritto al gruppo: sopprimiamo Franceschini. Ed era lì, lì per iscriversi a “Decapitiamo Romano Prodi”…
Travaglio invoca il diritto all’ idiozia per chi si è iscritto al gruppo che invoca la sua morte. Perciò anch’io riconosco il diritto di Mauro Manfredini di fare l’idiota (e ovviamente invoco per me di diritto di pensare che lo sia). Mi sembra tutto molto semplice e chiaro. E non molto pericoloso…
Quello che non capisco, per l’ennesima volta è il comportamento del PD che ha buttato fuori un ragazzo di 22 anni di Vignola perchè aveva scritto una stupidaggine in un gruppo stupido di Facebook.