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Tassa sulla povertà: persi 104 euro all’anno a persona

Modena: 104 euro all'anno persi in lotterie

Sono stati diffusi oggi sulla Gazzetta di Modena i dati sulla spesa dei modenesi per giochi e scommesse. Nel 2010, in provincia di Modena, sono stati stati spesi 222.386.460 € per Scommesse sportive, Lotteria Italia, Lotto, Superenalotto, Win for life e Gratta e Vinci.

I pratica, ogni modenese, compresi i lattanti, spende 318 € per questi giochi.

Certo, ogni tanto si vince qualcosa.
Nel 2010, le vincite sono state di 150.025.360 €.

Basta fare la differenza per vedere che ogni abitante della provincia di Modena, nel 2010 ha perso mediamente 104 € per coltivare l’illusione di arricchirsi.

Si può anche dire che, durante l’ultimo anno stato, lo stato ha sottratto ben 416 euro ad una ipotetica famiglia di quattro persone.

La realtà purtroppo è ancora peggiore. 104 euro persi pro capite è un dato medio. Ci sono certamente persone che giocano più spesso, mettendo sul piatto importi più consistenti, e altre che giocano meno, come il sottoscritto, la cui spesa per giochi e affini si avvicina allo zero annuo.

Se poi consideriamo che sono i meno abbienti i più accaniti giocatori è molto probabile pensare che molte famiglie già povere sperperino 800-1000 euro l’anno in giochi e lotterie.

Una vera e propria tassa sulla povertà gestita da uno stato che non riesce a far pagare le tasse ai ricchi e si accanisce con le fasce più deboli della popolazione.

Monicelli e il prete al suo funerale.

Come tutti sapete, pochi giorni fa è morto suicida Mario Monicelli. Nelle sue volontà ha lasciato detto di non volere una cerimonia religiosa, ma solo la cremazione. Eppure, con una violenza che solo gli invasati riescono ad avere, un prete ha violato il funerale di Monicelli come riporta Bruno Tinti sul Fatto Quotidiano.

Un prete […] ha fermato la macchina con la bara, ha fermato tutti noi che la seguivamo e ha iniziato una nuova predica. Preghiamo per lui, uomo di fede, buono, marito affettuoso, padre esemplare, Dio lo accoglierà, la vera vita, ci sarà sempre vicino, insomma tutto il repertorio.

Tinti si arrabbia e manifesta agli amici lì intorno le sue perplessità. Gli arrivano varie risposte, e tra queste:

Poi ho parlato con un altro amico e gli ho fatto la stessa domanda. Intelligente, saggio, furbo come è sempre stato, mi ha detto “Sai, adesso non gliene importa più nulla”.

Tinti conclude

Mi sono chiesto soprattutto se questa prevaricazione fosse coerente con il messaggio di amore (ma non di rispetto) che quel sacerdote ossessivamente ripeteva davanti a tutte le bare che gli passavano davanti e che contenevano ciò che restava di un uomo e della sua libertà.


Il funerale di Mario Monicelli

Questo episodio mi ha fatto arrabbiare parecchio. Tinti sbaglia a puntare la sua attenzione sull’incorenza del prete. Chi se ne frega. Sarà un problema del prete essere o meno coerente. Il problema è la prevaricazione sulla libertà di Monicelli (o di chiunque altro). Una prevaricazione violenta, che dovrebbe portare alla denuncia e alla condanna di quel prete per “Turbamento di un funerale o di un servizio funebre” (art. 409 del codice penale).

Non condivido la risposta dell’amico di Tinti “Adesso non gliene importa più nulla“.

E’ vero: ai morti non importa più nulla, ma è ai vivi che bisogna pensare e sono certo che le persone vivono meglio se sanno che NESSUNO violenterà la loro memoria e la loro libertà.

Le balle dell’opposizione sulla legge elettorale

 

Porcellum o Cinghialum

Chi mi conosce sa che l’argomento “legge elettorale” mi sta particolarmente a cuore. Il metodo di elezione dei parlamentari (o di altri organi) non è solo uno stumento tecnico, ma il modo con cui si rende effettiva la democrazia (o la selezione dei migliori). Lo strumento che stabilisce per davvero “chi comanda” in politica. Per questo motivo i partiti hanno imbrigliato  gli elettori in una legge elettorale schifosa che esprime una concezione riduttivamente bipolare e che delega i leader di partito la spartizione del potere.

Questa mattina ho letto un articolo Marco Ottanelli su Democrazia Legalità: La nuove legge elettorale si può fare anche oggi. Volendo.
(Nota del 13 agosto 2013: non c’è più l’articolo tolto il link)

L’ho trovato stupendo e vi suggerisco di andare a leggerlo.

Se non avete voglia (tra l’altro è impaginato malissimo) ecco un estratto per punti.

  • Stante la nostra Costituzione, non c’è alcun bisogno di costituire alcun governo di transizione per cambiare la legge elettorale, né di alcun ribaltone: basta una proposta di legge
  • Chi predica la necessità di un “governo tecnico per fare la nuova legge elettorale“, di pochi mesi, o, come assurdamente è toccato sentire, a scadenza di 90 giorni, o mente sapendo di mentire, o vuole surrettiziamente arrivare al potere sull’onda di una emozione.
  • A tutti i partiti va benissimo la legge Calderoli perchè
  1. permette alla segreterie  di scegliere i “favoriti del principe” e anche di evitare le sorprese dell’urna.
  2. perché concretizza, nella indicazione obbligatoria del “candidato presidente del Consiglio”( unico suo elemento che comporta reali dubbi costituzionali) l’ideale nascosto di ogni partito attuale, il cieco leaderismo.
  • Nel caso ipotetico che gli attuali partiti di opposizione volessero comunque cambiare davvero la legge, essi non hanno un progetto unico valido, proponibile, ma mille confuse e pasticciate idee finto salvifiche che sono tutte incompatibili le une con le altre, essendo state pensate […]  solo ed esclusivamente in funzione […] di danneggiare il più possibile le altri parti in causa.
  • a dimostrazione di quanto sopra detto viene citato il caso dell legge elettorale regionale Toscana (in vigore prima del porcellum, tanto che Calderoli, nel 2005, parlava apertamente di “modello toscano”); se la volontà ci fosse, la coalizione PD, IDV, e sinistre potrebbe cancellare la legge elettorale della Toscana e proporne un’altra a modello. Ma ovviamente, non lo fanno.
  • come seconda dimostrazione sta nel fatto che i partiti riescono ad accordarsi in 5 giorni sulla legge elettorale quando lo vogliono per davvero, come accadde per legge per le europee, dove PDL, Lega, PD e IDV si sono allegramente messi all’opera per approvare lo sbarramento al 4%, che ha tenuto fuori da Bruxelles tutte le sinistre, e ha permesso loro di spartirsi la torta in quattro invece che in 6-7.

Terremoto Irpinia 1980: alcune foto di 30 anni fa

Esattamente trent’anni fa il 23 novembre 1980 alle 19.32 un tremendo terremoto colpiva l’Irpinia. I morti furono 2.914. Quasi 300.000 gli sfollati.

Erano passati solo 4 anni dal terrmoto del Friuli e, di fatto, la protezione civile non esisteva ancora. Interveniva l’esercito, insieme ai Vigili del Fuoco e a tanti volontari. Io avevo 18 anni compiuti da poco ed ero con gli scout. Anche l’AGESCI era ottimamente organizzata per mandare sul posto gli scout volontari. Anch’io sono andato in Irpinia per un turno intorno a Capodanno. Se non ricordo male i turni erano di 9 giorni (2 di viaggio e 7 di permanenza).

Sono partito in treno da Belluno con una ragazza (Antonella Mereu, non scout, di Pieve di Cadore). Ci siamo trovati con gli altri scout a Ponte di Brenta. Qui siamo saliti in corriera e abbiamo viaggiato per una ventina di ore, per arrivare a Potenza. Nonostante fossero passati già due mesi c’era una confusione incredibile, ma nel contempo gli scout che erano sul posto erano organizzatissimi.

Ci hanno divisi in squadre che sarebbero state mandate in diverse localita’ a dare il cambio a chi aveva ultimato il turno. La squadra di cui facevo parte era composta in gran parte di simpaticissimi scout di Verona. Io ero il più giovane.

Baracca in lamiera

Siamo andati a Romagnano al Monte, un bellissimo paese arroccato su un crinale a picco sulla valle. Il paese non è mai stato recuperato ed oggi è un paese fantasma.

Per arrivare a Romagnano abbiamo usato un “pulmino delle suore” il mitico FIAT 850.  Se non ricordo male, da Belluno a Romagnano ci sono volute più di 24 ore.

Appena arrivati abbiamo cominciato subito a lavorare. Io ed altri al montaggio di baracche in lamiera. Alcuni di noi dormivano in tenda, altri dormivano in baracche come quelle che stavamo montando.

Nei giorni successivi abbiamo fatto uh mucchio cose. E’ incredibile pensare che ci siamo stati solo pochi giorni. Provo giusto giusto ad elencare quelle di cui mi sono occupato io direttamente e di cui mi ricordo.

Oltre al montaggio delle baracche, da destinare all’alloggio o a “magazzino”, abbiamo anche  trasferito il magazzino alimentare. Vicino alla tendopoli era stato utilizzato un garage (o forse era una stalla) come deposito di alimenti. Il cibo era stato accatastato, ma il sito era assolutamente antigienico pieno di fango, buio, umido. Perciò all’interno delle baracche abbiamo costruito delle scaffalature e quando siamo stati pronti abbiamo portato tutto dalla “stalla” alle baracche. Io, opportunamente istruito dalla Croce Rossa, dovevo esaminare ciò che era stato gettato alla rinfusa in questo deposito temporaneo e scartare il cibo o le confezioni avariate. Quello che invece poteva essere tenuto, veniva caricato su un furgone e portato in alto, nelle baracche. Man mano che il cibo usciva dal deposito temporaneo dovevo anche controllare la congruenza tra quello che era stato depositato e quello che usciva ed inventariare quello che veniva conservato. I furti non erano così infrequenti…

Tra le altre cose che abbiamo fatto abbiamo risistemato i servizi igienici della baraccopoli che erano inutizzabili, intoppati e senz’acqua. Direi che eravamo in quattro a fare questo lavoro schifoso, da svolgere nella merda (letterale) ma mi ero offerto spontanemente e mi sono pure divertito a farlo. Non ricordo i dettagli, ma alla fine i cessi funzionavano.

Poi un giorno siamo anche andati in paese, per aiutare dei simpaticissimi vigili del fuoco toscani a recuperare oggetti e mobili dalle case distrutte. Lavatrici, stufe, mobilio, giocattoli. Tutto quello che si riusciva a recuperare veniva consegnato ai proprietari.

Tra ricordi, anche i volontari di Narzole in provincia di Cuneo che avevano raccolto i fondi tra i compaesani e avevano comprato un prefabbricato da destinare a scuola. Erano venuti giù con il sindaco (mi pare si chiamasse Giovanni, come me, ma non ricordo assolutamente il cognome) e l’hanno montato con l’esplicita richiesta che fosse usato come scuola, e non per altro.

Uno dei momenti più belli è stato quando abbiamo organizzato il cenone di fine d’anno per tutto il paese. Non si sa come, ma l’esercito aveva “dimenticato” in quel posto due militari, due cuochi con le loro cucine da campo. I due ragazzi (uno mi pare si chiamasse Bruno) si sono uniti a noi scout con grandissima disponibilità e con la presenza loro (e dlele cucine) hanno reso possibile la realizzazione di questa folle idee del cenone per l’ultimo dell’anno. Non hanno lavorato solo loro, ma ricordo bene le massaie del paese che, instancabili e con braccia dalla forza mostruosa, hanno fatto la pasta a mano per centinaia di persone.

Abbiamo anche ballato, cantato e bruciato la vecchia. Un falò gigantesco, per portare via l’anno vecchio e le sue disgrazie.

Quest’estate ho recuperato un po’ di foto fatte allora. Ecco la galleria delle immagini. In una si vede la scuola distrutta. Sulla lavagna si riesce a leggere l’ultima cosa scritta io giorno prima del terremoto. “Romagnano 22 novembre 1980 / La domenica si riposa“.

La domenica si riposa - Terremoto Irpinia 1980

Ricordo giusto alcuni nomi. Un religioso, un frate mi pare, che si chiamava Gallina, Silver (il suo cognome era Silvestri). C’era un altro prete siciliano, che faceva parte del gruppo dei sistematori di cessi. Bruno il militare-cuoco e Lello un’altro militare che si era trovato benissimo con noi. Riguardando le foto mi pare che uno dei ragazzi si chiamasse Gianni. La crocerossina, si vede anche lei in una foto, non ricordo assolutamente come si chiamava. Il capo del nostro gruppo mi pare si chiamasse Francesco e c’era anche Francesco Pagani di Verona col quale mi sono visto un po’ di volte anche negli anni successivi. Poi ho perso i contatti…

Se qualcuno degli amici che ha condiviso quell’esperienza si dovesse riconoscere nelle foto può lasciare un commento. Mi farebbe proprio piacere.