Durante la trasmissione Annozero forte polemica di Daniela Santanchè, con tutti gli altri: da Angela Napoli (del suo stesso partito, mi pare) a con De Magistris, che si è beccato del mafioso.
Il momento più bello è stato quando la Santadeechè? ha sfidato de Magistris dicendogli che aveva un atteggiamento mafioso:
“…glielo dico… mi querela…. mi fa quello che… lei ha un atteggiamento m-a-f-i-o-s-o”
e de Magistris
“Non la querelo, no… e che mi metto a perdere tempo con lei?”
Oggi, sull’Unità, Francesca Fornario riporta la lettera di Enrico, un militante diciottenne del PD, che non approva molto l’idea di zittire qualcuno con bordate di fischi. La lettera è ben argomentata e offre più di uno spunto di riflessione. Il succo di quel che dice Enrico forse sta in questo passaggio.
Ho sempre fatto parlare tutti, anche chi diceva stronzate. Al massimo gli ho consigliato di tacere, ma non ho mai prevaricato nessuno. […] Non li ho mai zittiti, non ho mai parlato più forte. Ho sempre aspettato il mio turno, poi ho parlato e li ho demoliti. Punto per punto, ho spiegato loro cosa non funzionava nel loro ragionamento. Io faccio sempre così: li ascolto, e poi smonto le loro convinzioni. Li zittisco con la forza delle argomentazioni.
Ottimo e condivisibile è la prima cosa che mi viene in mente. Ma c’è qualcosa che non va. Non sono convinto del tutto.
Apro una parentesi. Il PD si è dato un gran daffare per modificare per il bipolarismo per ottenere leggi elettorali in grado di elminare le voci “dissidenti”, per avere l’egemonia dell’opposizione a Sinistra. Mi pare giusto ricordare che il democratico Veltroni, all’indomani della scomparsa dei partiti comunisti al governo, festeggiava. E poi, insieme a Berlusconi, ha pure introdotto la soglia di sbarramento alle europee per togliere qualsiasi rappresentanza a chi, a sinistra, poteva avere qualcosa di scomodo da dire. Evidentemente nel PD, preferiscono ascoltare Schifani piuttosto che un comunista… Chiusa parentesi.
Torniamo a Enrico che dice: “Li zittisco con la forza delle argomentazioni“.
Che belle parole… però voglio raccontarvi questo aneddoto che mi piace molto.
Aneddoto
Tempo fa un mio amico sosteneva che se una persona avesse avuto a disposizione dati affidabili e avesse sviluppato un ragionamento logico, avrebbe ottenuto ragione in qualsiasi discussione.
Ne parlò con collega di lavoro che lo ascoltò attentamente e disse: “Argomento molto interessante, mi piacerebbe parlarne in modo più approfondito. Ma devo scappare, perché ormai sono le 5 e mezza e devo andare a casa“.
Il mio amico, guardò l’orologio e disse: “Ti sbagli, abbiamo tempo, perchè sono le 4 e mezza“.
Il collega replico: “No, sono le 5 e mezza”.
Si girò e se ne andò, lasciando il mio amico a guardare l’orologio.
Ecco. Prova a discutere con un mafioso o con un leghista o con un seguace dei Berlusconi, con un fanatico religioso, o con lo Sgarbi di turno, con Ferrara quando vuole demolirti o con un prepotente che non ci pensa due volte a menarti. Ti troverai spesso a fissare inutilmente l’ora esatta.
Ben vengano i fischi, allora.
Non li ho mai zittiti, non ho mai parlato più forte. Ho sempre aspettato il mio turno, poi ho parlato e li ho demoliti. Punto per punto, ho spiegato loro cosa non funzionava nel loro ragionamento. Io faccio sempre così: li ascolto, e poi smonto le loro convinzioni. Li zittisco con la forza delle argomentazioni.
la tua opposizione al padre-padrone silvio berlusconi, accentuatasi sempre più negli ultimi tempi (roba da far impallidire il PD, che non l’ha mai fatta), puzza comunque di bruciato e di opportunismo.
Infatti, tutti si dovrebbero chiedere:
dov’era Gianfranco quando, per esempio, è stoto votato il decreto “salva Rete4″?
Dov’era Gianfranco quando, per esempio, è stata votata la depenalizzazione del falso in bilancio?
Dov’era Gianfranco quando, per esempio, è stata votata la legge sul “legittimo sospetto”?
Dov’era Gianfranco quando, per esempio, è stata votata la legge sulle rogatorie internazionali?
Dov’era Gianfranco quando, per esempio, sono state approvate tutte quelle altre leggi-porcata per le quali ogni italiano dovrebbe essersi vergognato, e vergognarsi, del proprio Parlamento?
Caro Gianfranco,
non ti sembra un po’ tardiva, anche se benvenuta, la tua mutazione? O è solo frutto di un malcelato intento di “successione”?
Fisicamente inarrivabili, unitamente ad un tasso tecnico fuori portata, oggi come oggi, per qualsiasi altra nazione gli All Blacks sono di un altro pianeta. Salvo poi smentirsi nell’ambito della futura coppa del mondo.
Neozelandesi aiutati forse da un arbitro attento a tratti, che è sembrato il figlio delle incertezze della nazionale rugbistica del suo Paese: il Sudafrica.
Oggi è lecito ed onesto lasciare da parte qualsiasi “se” ed ogni “ma”: i neozelandesi sono una spanna sopra tutti gli altri.
La parola, prossimamente, ancora al campo di gioco
Fini ha dichiarato: “Berlusconi ha una concezione non propriamente liberale della democrazia“.
C’è chi commenta: meglio tardi che mai.
Il problema che tra “subito” e “tardi” sono passati 16 anni e in questo lunghissimo periodo di cecità finiana, Berlusconi ha avuto tutto il tempo per devastare l’Italia e fare i propri comodi. Anzi, in questi 16 anni Fini lo ha aiutato, con i suoi voti, con le sua parole, governando insieme, inghiottendo rospi, alleandosi con l’orrida lega, versione italica del partito nazista.
Adesso che l’anagrafe gioca a suo favore, Fini ha fatto scattare il trappolone e si è sta proponendo come leader della nuova destra.
Che dire? Siamo ridotti talmente male che prendiamo quel che di buono arriva dalle mosse di Fini e della destra, cioè l’uscita di scena di Berlusconi. Se aspettiamo la sinistra ci teniamo Berlusconi fin che muore. Almeno con Fini ce ne liberiamo prima.
Ma non dimentichiamo che Fini, per soddisfare la propria ambizione personale, ha sacrificato il benessere della. Voleva diventare il capo della destra. Ce la farà, ma quante macerie ha prodotto nel frattempo!
Se si fosse opposto fin dall’inizio ad Ducetto di Arcore, se avesse sollevato eccezioni di democrazia e di legalità fin dal 1994, probabilmente Berlusconi sarebbe finito in galera da un pezzo e in Italia staremmo tutti molto, ma molto!, meglio.
La situazione economica e politica è nota. La Repubblica è in pericolo sotto gli attacchi del Caimano. A tutti, e specialmente ai più poveri, viene richiesto di fare ulteriori gravissimi sacrifici. La società civile appare allo sbando sotto i colpi del malgoverno e della corruzione. Ci si aspetterebbe che il principale partito d’opposizione, il PD, fosse in prima fila a combattere questa battaglia decisiva per il futuro del Paese. Che tutti i PD, come un suol uomo, cercassero di frenare l’avanzata della melma che ci sovrasterà tutti. E invece no. Che fanno? Discutono a tutti i livelli e in tutte le sedi come ci si debba chiamare, se ancora “compagni” o “amici” o quel cappero che vi pare. Ma è possibile? Sono incredulo, basito, desolato. Verrebbe voglia di mandarli veramente tutti a quel paese, anzi di lasciarlo noi questo Paese assurdo, sfilacciato, ingovernabile e corrotto. Specialmente corrotto.
Orso (compagno? amico? quel cappero che vi pare?) Marsicano