“L’Umbria era una regione rossa come l’Emilia Romagna, la Toscana e le Marche e oggi è diventata tutta verde, cioè leghista. Il crollo non è tanto di voti quanto di potere: “Se, sia pure un po’ arbitrariamente, sommiamo le forze che allora potevano essere attribuite all’area della sinistra (Pci, Psi, Psiup, Psdi) troviamo a loro favore il 60% e oltre dei voti validi. Dopo la scomparsa di queste forze il centrosinistra e la sinistra (Pds, Rifondazione, Ulivo, Pd) ottengono insieme tra il 58 e il 63% dei voti validi nelle elezioni che vanno dal 1995 al 2010”.
Il virus del giorno è quello che veicola l’indignazione per un post di Fabio Sanfilippo, caporedattore di RadioRai, che stando ai titoli della stampa perbenista e alla valanga di commenti sui social, avrebbe augurato la morte a Salvini.
Come ben ricorda Felice Besostri, l’avvocato famoso per aver già fatto dichiarare incostituzionale il Porcellum, anche la legge elettorale attuale ha diversi elementi di incostituzionalità
Qualche giorno fa Beatrice N., video editor e motion grapher, ha fatto un post su Facebook nel quale raccontava un episodio di censura.
Dopo aver diffuso il post, che è diventato presto virale, gli haters si sono scatenati e perciò Beatrice ha deciso di eliminare il post. Ma, come racconta la stessa Beatrice «Il messaggio però è arrivato a molti e ne sono felice. Ora Paula Rego ha anche la sua pagina sul Wikipedia italiano che prima non esisteva. […] In questo momento credo sia importante che ognuno faccia quello che può per dimostrare che esiste ancora un’Italia migliore e l’appoggio di tutte le persone che hanno condiviso il mio post dimostra che non siamo pochi.»
10 anni fa, l’8 agosto 2009, veniva introdotto in Italia il reato di clandestinità, un reato che fino a quel giorno non esisteva nel nostro ordinamento.
Anche allora si erano moltiplicati appelli di intellettuali o di giuristi per cercare di fermare l’approvazione, ma le forze di destra facendo leva sul concetto di sicurezza avevano alla fine approvato l’introduzione di questo reato odioso.