Michela Murgia ha scritto un bellissimo post su Facebook rivolto ai giovani di una ventina d’anni che si stanno chiedendo cos’è il fascismo. Siccome ritrovarlo ogni volta è un po’ un problema, lo riporto sul mio blog.
A te che hai vent’anni e mi chiedi cos’è il fascismo, vorrei non doverti rispondere. Vorrei che nel 2017 la risposta a questa domanda la sapessimo già tutti, ma se me lo chiedi è perché non è così. So perché me lo domandi. Credi che io sia intollerante se dico che il fascismo è reato e deve rimanerlo sempre. Credi che “se il fascismo e il comunismo hanno causato entrambi tanto dolore nel corso della storia devono essere considerati reato senza distinguo”.
In un certo senso è dunque colpa mia se me lo chiedi.
Colpa del fatto che non ti ho detto che il fascismo non è il contrario del comunismo, ma della democrazia. Dovevo dirtelo prima che il fascismo non è un’ideologia, ma un metodo che può applicarsi a qualunque ideologia, nessuna esclusa, e cambiarne dall’interno la natura. Mussolini era socialista e forse non te l’ho spiegato mai. Non ti ho detto che si intestava le istanze dei poveri e dei diseredati. Ho omesso di raccontarti che i suoi editoriali erano zeppi di parole d’ordine della sinistra, parole come “lavoratori” e “proletariato”. Non ti ho insegnato che un anche socialismo che pretende di realizzarsi con metodo fascista è un fascismo, perché nelle questioni politiche la forma è sempre sostanza e il come determina anche il cosa. Per questo il fascismo agisce anche nei sistemi che si richiamano a valori di sinistra e anzi è lì che fa i danni più grandi, perché non c’è niente di più difficile del riconoscere che l’avversario è seduto a tavola con te e ti chiama compagno.
Dire che il fascismo è un’opinione politica è come dire che la mafia è un’opinione politica; invece, proprio come la mafia, il fascismo non è di destra né di sinistra: il suo obiettivo è la sostituzione stessa dello stato democratico ed è la ragione per cui ogni stato democratico dovrebbe combatterli entrambi – mafia e fascismo – senza alcun cedimento. Tu sei vittima dell’equivoco che identifica il fascismo con una destra ed è un equivoco facile, perché il fascismo è la modalità che meglio si adatta alla visione di mondo di molta della destra che agisce in Italia oggi. Ma guai se questo ti rendesse incapace di riconoscere i semi del pensiero fascista se li incontri quando sei convinto di guardare da qualche altra parte.
Può esserti utile sapere come riconosco io il fascismo quando lo incontro: ogni volta che in nome della meta non si può discutere la direzione, in nome della direzione non si può discutere la forza e in nome della forza non si può discutere la volontà, lì c’è un fascismo in azione. In democrazia il cosa ottieni non vale mai più del come lo hai ottenuto e il perché di una scelta non deve mai farti dimenticare del per chi la stai compiendo. Se i rapporti si invertono qualunque soggetto collettivo diventa un fascismo, persino il partito di sinistra, il gruppo parrocchiale e il circolo della bocciofila.
Nessuno è al sicuro, se non dentro allo sforzo di ricordarsi in ogni momento che cosa rischiamo tutti quando cominciamo a pensare che il fascismo è solo un’opinione tra le altre.
Per ricordare cos’è il fascismo riporto qui la risposta fascista di questi giorni al giornalista Daniele Piervincenzi che poneva domande sui legami tra CasaPound e la famiglia Spada
Ieri, Internazionale ha proposto online un articolo di Gideon Levy dal titolo “Fragole o Sangue?” in cui si commentano le dieci condizioni di Hamas, pubblicate la scorsa settimana, per un cessate il fuoco che sarebbe durato dieci anni. Levy invita a leggere le condizioni e aggiunge – il succo dell’articolo è questo – “tra di esse non ce n’era neanche una che fosse priva di fondamento”.
E a questo punto è successa una cosa strana. Volevo leggere le 10 condizioni, il giornalista invitava a farlo, e nell’articolo non riuscivo a trovarle. Ho cominciato a cercare in Rete. Le ho trovate in Inglese e in Ebraico… Finché, ad un certo punto le ho viste. Erano proprio lì, nell’articolo da cui ero partito, dopo i due punti. Eppure non le vedevo e ho avuto una dimostrazione pratica di quanto affermato da Jakob Nielsen nel lontano 1997: “How users read on the Web? They don’t”. Cioè quando si legge un testo a video non si legge sequenzialmente, ma saltando qua e là. Elenchi, spaziature tra i paragrafi, grassetti, riquadri sono accorgimenti utili proprio ad interrompere la scansione dell’occhio che procede a balzelli, richiamando l’attenzione del lettore sui punti più importanti. Nell’articolo di Internazionale, invece, erano riportate linearmente, interrotte da semplici punti e virgola.
Personalmente apprezzo molto gli elenchi puntati o numerati. E allora ve le ripropongo qui in questa forma.
Le 10 condizioni di Hamas
ritiro dell’esercito israeliano e autorizzazione dei coltivatori a lavorare le loro terre fino al muro di sicurezza;
scarcerazione di tutti i prigionieri rilasciati in cambio della liberazione di Gilad Shalit e poi arrestati;
fine dell’assedio e apertura dei valichi;
apertura di un porto e di un aeroporto sotto gestione Onu;
ampliamento della zona di pesca;
supervisione internazionale del valico di Rafah;
impegno da parte di Israele a mantenere un cessate il fuoco decennale e chiusura dello spazio aereo di Gaza ai velivoli israeliani;
concessione ai residenti di Gaza di permessi per visitare Gerusalemme e pregare nella moschea Al Aqsa;
impegno da parte di Israele a non interferire con le decisioni politiche interne dei palestinesi, vedi la creazione di un governo di unità nazionale;
apertura della zona industriale di Gaza.
E visto che ci sono ve le ripropongo anche in inglese, come le ho trovate sul sito MondoWeiss (Inglese) che a sua volta le riprende da Ma’ariv (Ebraico):
Withdrawal of Israeli tanks from the Gaza border.
Freeing all the prisoners that were arrested after the killing of the three youths.
Lifting the siege and opening the border crossings to commerce and people.
Establishing an international seaport and airport which would be under U.N. supervision.
Increasing the permitted fishing zone to 10 kilometers.
Internationalizing the Rafah Crossing and placing it under the supervision of the U.N. and some Arab nations.
International forces on the borders.
Easing conditions for permits to pray at the Al Aqsa Mosque.
Prohibition on Israeli interference in the reconciliation agreement.
Reestablishing an industrial zone and improvements in further economic development in the Gaza Strip.
Mi ero messo in testa di scrivere un breve pezzo su come si vota alle comunali di Modena del 2014. Pensavo fosse una cosa semplice, e invece è un bordello terrificante. Non so se riuscirà a fare chiarezza, ma vi scrivo quello che ho capito io e spero che vi sia utile.
Nota: mi limito a considerare le votazioni del sindaco per Modena, comune che ha più di 15.000 abitanti. Ovviamente in Italia non potevamo avere una legge elettorale unica per tutti i comuni, ma abbiamo la distinzione tra comuni grandi e quelli piccoli. E vabbè…
A mio avviso sarebbe stato tutto molto più chiaro usando due schede, ma – forse per spirito ecologista – si è preferito fare tutto con una sola scheda. Questa
Come si vede ci sono, in una sola scheda appunto, i nomi di tutti i candidati alla carica di sindaco e anche i simboli di tutte le liste. Alcune liste, che sostengono lo stesso candidato sindaco, formano una coalizione sono messe una accanto all’altra.
Nel caso di Modena abbiamo 7 candidati sostenuti da una sola lista e 2 candidati sostenuti da una coalizione:
Stefano Bellei, sostenuto dalla Lega Nord
Giuseppe Pellacani, sostenuto da una coalizione di 3 liste (UDC, Forza Italia e Fratelli d’Italia)
Adriana Querzè, sostenuta da una lista civica Per Me Modena
Marco Bortolotti, sostenuto dal Movimento 5 stelle
Vittorio Ballestrazzi, sostenuto da ModenaSaluteAmbiente.it
Gian Carlo Muzzarelli, sostenuto da una coalizione di 5 liste (Moderati Per Modena,PD, SEL, Centro Democratico e Comunisti Italiani).
Carlo Giovanardi, sostenuto dal Nuovo Centro Destra
Flavio Novara, sostenuto da L’Altra Modena
Antonio Montanini, sostenuto da Cambiamo Modena
Opperò, un sacco di gente si candida a Modena, alla carica di sindaco. 9 candidati! E per il consiglio comunale entrano in lizza ben 15 liste!
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Come si vota
Passiamo al secondo punto. Di per se non è complicato, vediamo un po’. Come dicevo è si vota per due cose per il sindaco e per il consiglio comunale. Ma ne abbiamo soltanto una scheda. Questo (e la legge elettorale) ci porta ad avere diverse possibilità di voto, ma se non stiamo attenti, corriamo il rischio di votare per una sola di queste due possibilità (solo il sindaco) senza esprimere preferenza per il consiglio comunale
1. Un segno soltanto: sulla lista prescelta (senza segnare il candidato sindaco)
Bene. In questo caso voto per il consiglio comunale, ma automaticamente il mio voto va anche al sindaco sostenuto da quella lista.
2. Due segni: uno accanto al nominativo del candidato sindaco e uno su una delle liste collegate
Ottimo. Anche in questo caso il mio voto conta sia per il sindaco, sia per il conteggio dei seggi in consiglio comunale.
3. Due segni: uno accanto al nominativo del candidato sindaco e uno su una lista non collegata (è il famoso voto disgiunto)
Buona scelta anche questa. Il contrassegno vicino al nome del sindaco sarà utilizzato per la votazione del sindaco. Il contrassegno sulla lista, servirà per ripartire i seggi in consiglio comunale. Non è obbligatorio votare per una lista che sostiene il candidato sindaco segnato. Posso votare per esempio per un qualsiasi candidato sindaco tra quelli disponibili e poi segnare come lista L’Altra Modena. Cosa peraltro che suggerisco di fare a chi preferisce un candidato diverso da Flavio Novara, pur apprezzandolo. In questo modo darà una mano a L’Altra Modena ad avere un consigliere, che sarà comunque Flavio Novara. (magari riprendo il discorso poi parlando di preferenze)
4. Un segno soltanto: accanto al nominativo del candidato (senza indicare la lista)
ATTENZIONE. In questo caso sarà come rinunciare al voto per il consiglio comunale. Dice infatti l’articolo 6, comma 3 del DPR 132/1993 che “vale solo come voto per il candidato stesso, esclusa ogni attribuzione di voto alla lista o alle liste collegate”
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Preferenze
Un discorso quasi a parte per le preferenze, che sono utili per determinare poi CHI entrerà nel consiglio comunale. La legge ci consente di indicare oltre alla lista anche il cognome di uno o due candidati.
Alcune avvertenze.
Le preferenze sono facoltative
Posso metterne una oppure due
Se ne metto due devono essere di sesso diverso; se sono dello stesso sesso conta solo la prima
Le preferenze devono essere manifestate, esclusivamente, per candidati compresi nella lista votata.I cognomi indicati devono appartenere alla lista contrassegnata. Non è possibile segnare una lista ed esprimere preferenze di persone appartenenti ad un’altra lista.
Un paio di esempi:
Indicazione con un solo candidato al consiglio comunale
(e mi perdonerete se uso il mio cognome come esempio…)
Indicazione con due preferenze di sesso diverso
Osservazione personale. A me fa scappar da ridere questa cosa dei sessi. A parte il fatto che per me è una norma anticostituzionale (ma io non sono un costituzionalista e quindi mi fermo qui), ma mi pare già abbastanza bislacca l’idea che uno, per indicare le preferenze, debba verificare il sesso della persona preferita. Non ho controllato se nei tabelloni elettorali è specificato il sesso, se no che si fa? Una tastatina? E con in transgender come la mettiamo? E con gli ermafroditi? Ma per favore…
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Chi viene eletto sindaco
Oh, questa è semplice: è proclamato sindaco chi ottiene la maggioranza assoluta (50% più uno) dei voti validi.
Sì, ma se nessun candidato raggiunge il 50% più uno?
Beh, allora si chiamano i cittadini a votare una seconda volta, dopo due settimane, per scegliere tra i due candidati che hanno ricevuto più voti. Chi prende la maggioranza vince. E’ il cosiddetto ballottaggio.
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Come si attribuiscono i seggi in consiglio comunale
Per ogni lista conteggiano i voti validi (cifra elettorale) ottenuti al primo turno. Le liste che al primo turno non hanno raggiunto il 3% o che non appartengono a coalizioni che hanno raggiunto il 3% non prendono seggi. Quindi primo obiettivo di ogni lista o coalizione è di riuscire ad almeno il 3% dei voti.
Poi, usando il metodo D’Hondt (che ve lo spiego poi un’altra volta), si ripartiscono i seggi spettanti ad ogni lista o gruppo di liste. E’ un metodo sostanzialmente proporzionale.
Dopo aver calcolato quanti seggi spettano alla coalizione (o alla lista) del sindaco c’è una verifica per vedere se è il caso o meno di dargli un premio di maggioranza. Questo premio non spetta ad una coalizione che ha già più del 60% dei seggi (a Modena 20 seggi), perché si suppone ne abbia a sufficienza per governare. Bisogna che ne abbia meno.
Se alla coalizione del sindaco vincente spettano del 60% dei seggi (cioè meno di 20 a Modena), si verificano due condizioni
che la sua lista (o il gruppo) collegato al sindaco abbia preso almeno il 40% dei voti validi
questa prima condizione viene verificata solo nel caso di elezione diretta, non al secondo turno
che nessuna altra lista abbia preso il 50% dei voti (com’è possibile che uno vinca e gli altri abbiano più del 50% dei voti? E’ possibile, perché qui contano i voti di lista non i voti del candidato sindaco)
Se queste condizioni si verificano, allora si ricomincia la divisione dei seggi. Il 60% (a Modena 20 seggi) viene suddiviso tra le liste che hanno sostenuto il sindaco; il 40% (a Modena 12 seggi) viene suddiviso tra le liste “perdenti”
Ok. D’accordo, lo so. Il sistema è abbastanza complicato, ma la cosa importante da capire è che nella ripartizione dei seggi contano i voti attribuiti alla lista, per questo è FONDAMENTALE segnare anche la lista e non soltanto il candidato sindaco. Come abbiamo visto prima i voti assegnati solo al sindaco non entrano nel riparto.
Nota: qualcuno avrà fatto caso che il 60% di 32 seggi è 19,2 che si dovrebbe arrotondare a 19 e non 20. C’è gente che si è scannata su questo. La cosa è un po’ andata oltre e ci ha pensato il Consiglio di Stato a fare chiarezza, con questa sentenza consiglio di stato 1197/2012
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Assegnazione dei seggi ai singoli candidati
Una volta che si sa quanti seggi spettano a ciascuna lista o gruppo di liste, si procede ad ulteriori suddivisioni tra le varie liste che componevano la coalizione (sempre con il metodo d’Hondt). Finalmente abbiamo il numero preciso di seggi da assegnare a ciascuna lista. Il primo seggio spetta al candidato sindaco non eletto, gli altri secondo il numero di preferenze ricevute individualmente.
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Cosa e come votare alle elezioni comunali di Modena del 2014
A questo punto cosa volete che vi dica? Chi votare? E’ ovvio che io ritengo piuttosto importante il sostegno a L’Altra Modena e che per me il voto ideale è questo, con tanto di preferenza al sottoscritto, giusto per soddisfazione personale.
Alcune persone a me vicine da tempo hanno già deciso di votare per qualche altro candidato sindaco, e hanno senz’altro ottime ragioni per farlo. A loro e a voi che leggete rivolgo questo invito. Ricordate che con questa unica scheda si vota due volte. Una volta per eleggere il candidato sindaco e l’altra per eleggere i consiglieri comunali. Se proprio non ve la sentite di appoggiare l’Altra Modena nella corsa alla poltrona primo cittadino di Modena, ma sentite di avere una certa affinità con la nostra linea, ricordate che il voto disgiunto è una possibilità e che contrassegnando la lista L’Altra Modena potremo avere un po’ di forza in più per riuscire a costruire un domani la tanto attesa unità della sinistra.
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Come tutti gli anni l’arrivo della bella stagione porta con se alcuni elementi che caratterizzano il cambio di clima. Alcuni piacevoli, come l’aumento delle temperature o l’allungamento delle giornate; altri un po’ meno entusiasmanti come le allergie, la dichiarazione dei redditi e le tornate elettorali.
E a proposito di elezioni, quest’anno a casa nostra il fermento è doppio: oltre ad Elisa, che continua ad impegnarsi con SEL, ho deciso di fare qualcosa anch’io… Ho superato i 50, come tutti invecchiando sono diventato più brontolone e sicuramente fastidioso. Ma non si può brontolare e basta (sono 50 anni che lo faccio e sono diventato bravissimo). Così ho deciso di rimboccarmi un po’ le maniche e di dare un mio piccolo contributo. Altrimenti brontolavo e basta. E mi sono candidato con L’Altra Modena, Sinistra in Comune, che si propone come lista di sinistra alternativa al PD e che sostiene come sindaco Flavio Novara, un’ottima persona con la quale abbiamo tante cose in comune, a cominciare dalla suoneria del cellulare.
Per un po’ ho sperato di riuscire a fare qualcosa insieme ad Elisa. Per le Europee infatti, sia SEL che Rifondazione sostengono L’Altra Europa con Tsipras. Una lista di sinistra, alternativa al PD. Sull’onda di questo movimento, che ha raccolto davvero tanti consensi, lo scorso Febbraio è stato lanciato anche a Modena un appello per costituire anche a livello una lista di sinistra vera, alternativa al PD (che occupa la città da quasi 70 anni…)
Purtroppo, invece, questo appello non è stato sufficiente a convincere SEL (Modena) ad unirsi a Rifondazione e tante altre forze locali “a sinistra” del PD. Un vero peccato, secondo me, un’occasione persa. Come conseguenza, io ed Elisa ci troveremo a svolgere la campagna elettorale per forze politiche non così dissimili ma che affronteranno le prossime settimane su lati diversi della barricata. Elisa, appunto con SEL che a livello locale si è schierata con il PD e io con L’Altra Modena, Sinistra in Comune, che invece si propone come sinistra alternativa al PD.
Peccato. E’ un’occasione persa. L’ennesima…
Comunque se poi trovo il tempo prima delle elezioni scrivo anche un post e vi dico perché votare L’Altra Modena è una buona cosa anche se vi sembriamo un po’ troppo di sinistra.
Europee
Ovviamente per le europee sostengo la lista L’Altra Europa. Ho fatto il test di Openpolis e va bene così.
(agg. il collegamento a OpenPolis – https://europee2014.voisietequi.it/risultato/27a6b783a2f7ed9f552fef6a424cce37/?embed=si – non funziona più e quindi è stato tolto)