Leggo sul Carlino di Modena che sono stati trovati, a bordo di una monovolume, sei iracheni che stavano cercando di raggiungere la Germania. In Italia erano solo in transito. Dovevano essere portati in qualche luogo non ben identificato sull’Appennino e da qui, probabilmente, avrebbero raggiunto la Germania.
3.600 euro è la cifra pagata da ognuno di questi immigrati irregolari per poter fare un viaggio allucinante dentro un TIR, con trasbordi ecc. ecc. Sono un sacco di soldi. Si saranno indebitati fino al collo, oppure avranno venduto quanto di più caro.
Per arrivare a questa decisione, devono essere proprio stati disperati. Lo saremmo anche noi, nella loro situazione. In Iraq ci sono stragi frequenti e gravi, con decine e decine di morti. Come se ogni giorno ci fosse la strage della stazione di Bologna. E quale futuro ci potraà mai essere per la vita, il lavoro, gli affetti di queste persone?
Cosa succederà adesso a questi poveretti? Gli verrà riconosciuto lo status di rifugiati? Oppure saranno rispediti indietro, più disperati di prima?
Sono rimasto con i miei amici fino al pomeriggio. Abbiamo fatto una gita al Lago di Pergusa. E’ uno strano posto. Il lago è l’unico lago naturale rimasto in Sicilia. Anche se è circolare non è di origine vulcanica, ma non ha emissari. L’acqua esce solo per evaporazione e perciò è salmastra. E’ di grande importanza naturalistica e per questo è stata istituita una riseva naturale. Beh, incredibilmente hanno deciso di fare anche un autodromo di un certa rilevanza che circonda il lago. In pratica non si può arrivare sulla riva del lago senza attraversare l’autodromo. Mah…
Il lago di Pergusa
Poi sono ripartito per Fontanarossa dove sono arrivato per beccarmi un bell’overbooking sul mio volo Catania-Bologna. Una efficentissima impiegata di Meridiana ha gestito la situazione in modo estremamente professionale (mi ha ricordato Wolf quello che risolveva i problemi in Pulp Fiction)
e così sono stato dirottato a Verona. Sono arrivato con l’autista fino davanti a casa, solo due ore di ritardo e rimborso per il disagio! Ah, dimenticavo. Il cielo era sereno, abbiamo sorvolato l’Italia e il panorama è stato stupendo. Alla partenza ho visto la lava rossa dell’Etna, ancora calda, nonostante l’eruzione sia terminata e all’arrivo ho riconosciuto Modena e Carpi dall’alto. Non ho fatto foto perchè ero tutto preso a guardar giù e non ci ho pensato.
Colazione in Albergo (la sera prima, dopo il matrimonio, avevo saltato la cena) e poi sono tornato in camera dove ho guardato un po’ le Olimpiadi. Grande partita di basket USA-Spagna e poi incontro conclusivo delle Olimpiadi di Pechino con uno stratosferico Cammarelle che le ha suonate di brutto ad un malcapitato cinese. (pare che, mentre si accordava con l’allenatore Damiani per la tattica da seguire, questi gli abbia detto “Alla prima ripresa fai così, alla seconda fai colà e alla terza…” e qui Cammarelle l’ha interrotto dicendo: “Cosa ti fa pensare che io lo lasci arrivare alla terza?”).
Vabbè, subito dopo un po’ di culturalità con la visita del museo archeologico di Agrigento. Stupendo e non troppo grande. Vasi con storie mitologiche bellissime, i telamoni che sorreggevano parti dei templi, statue raffinate. Insomma, se uno visita Agrigento dovrebbe proprio vederlo. Sempre in zona museo c’è la chiesa di San Nicola. Di rito bizantino ha al suo interno l’unica iconostasi della Sicilia. C’è anche il sarcofaco che ha incantato Goethe nel suo viaggio in Italia e un crocifisso ligneo (il Signore della nave) che ha ispirato Pirandello per un suo racconto.
Mangiato un boccone e poi ho tentato di vedere l’Abazzia di Santo Spirito (chiusa la domenica) dove volevo comprare dei dolcetti fatti dalle monache di clausura che usano antiche ricette arabe e Santa Maria dei Greci, restaurata di recente e che è un antico tempio greco riadattato ad uso chiesa. Qui mi girano un po’ le balle perchè non solo questi monumenti sono chiusi la domenica (solo un demente può pensare un orario simile) ma a Santa Maria dei Greci, poco dentro il portone chiuso, c’era un cartello in bella vista che diceva “Si riapre alle 16.00”). Mentre aspettavo un signore che abita lì di fronte mi ha detto che la domenica era chiuso. Io gli ho fatto vedere il cartello e così, abbiamo guardato di lato, dietro il cancello chiuso e c’era (molto meno visibile) un altro cartello che riportava la chiusura nei giorni festivi. Insomma, neanche l’avvertenza di spostare o girare il supporto con il cartello relativo all’apertura pomerdiana. Bei fannulloni!
Ecco un paio di foto da Agrigento
Dopo aver perso un po’ di tempo cercando di vedere monumenti chiusi ho lasciato la città e sono andato a Caltanissetta a trovare la famiglia di un amico. Erano 6 anni che non ci vedevamo e i bimbi erano cresciutissimi. Siamo usciti insieme a cena.
Poi a casa loro ho capito come funziona l’acqua a Caltanissetta (e credo in tanta parte della Sicilia). Io avevo visto tantissime cisterne, specialmente sui tetti delle case. Sapevo che in Sicilia c’era scarsità d’acqua e pensavo che le cisterne servissero ad avere una sorta di “buffer” come scorta nei giorni in cui l’acqua non c’è. Invece mi hanno spiegato che è esattamente il contrario. Normalmente l’acquedotto non porta un bel niente e l’acqua non c’è. Ogni due o tre giorni (a volte anche di più), improvvisamente, l’acqua arriva. E allora le cisterne servono per fare scorta, perchè dopo qualche ora, l’acqua sparisce di nuovo. Ero sbalordito.
Il matrimonio (che essendo un evento privato non sarà descritto nei dettagli o documentato fotograficamente) è andato molto bene. Bella cerimonia e ottimo pranzo (vicino a Delia) con abbondanza di pesce. Musicisti eccellenti (violinsta virtuoso e cantante con voce da capogiro). Poi, in serata mi sono spostato ad Agrigento dove sono riuscito a vedere i templi in notturna.
Ecco una foto dalla valle dei templi di Agrigento.
Sono andato in Sicilia al matrimonio di un amico che si sposa domani ad Alimena. Sono arrivato all’areoporto di Catania e ho fatto un giro per la città, che non avevo mai visitato. Poi ho trascorso la serata dai suoceri del mio amico e ho dormito in un bellissimo paesino sulle Madonie.
Ecco il famoso elefante di Catania
Petralia Sottana
Questa è una foto sul paese ripresa dalla cucina del dal Bed & Breakfast “Il casale” dove ho dormito molto bene, peccato doversi alzare per andare alle nozze.