Italia-Inghilterra

Ieri sono andato a Roma per vedere Italia-Inghilterra. Come al solito una grande festa di rugby che da sola merita il viaggio. Peccato per il risultato: l’Italia ha perso di soli quattro punti (19-23). E’ il miglior risultato di sempre, ma rimane il rammarico di aver giocato meglio dei nostri avversari e di non aver vinto, per la terza volta di fila. Ho la sensazione che il rugby italiano sia entrato in una nuova fase, che richiede un cambio di atteggiamento, anche da parte di noi appassionati. Non dovremmo più parlare di onorevoli sconfitte, ma di vittorie mancate. Mi raccomando! Non è solo una sottigliezza linguistica, ma la più corretta definizione di quello che abbiamo visto in campo.

La dura vita del programmatore

Anche se sono anni che non programmo più, sono molto sensibile alle problematiche dei programmatori che devono spesso lottare con committenti che non capiscono il loro lavoro, sempre pronti a introdurre modifichine che stravolgono l’intero progetto, di solito il giorno prima della scadenza. Mia moglie, invece, programma ancora ed è stata proprio lei ieri sera a segnalarmi una bellissima “Ballata del Programmatore”, testo modificato sulla canzone “Il pescaotore di Fabrizio de Andrè” . Vi riporto qui di seguito il testo e il link per ascoltare la canzone.

 

La Ballata del programmatore

All’ombra dell’ultimo sole
si addormentò un programmatore
tra le sue braccia un manuale
sognando il mare tropicale

Venne alla ditta un committente
con un progetto inconsistente
delle richieste da far paura
“prima di ieri perché ho premura”

E domandò un lavoro immane
con le specifiche più strane
“io voglio tutto e pago niente
ho fretta sono un committente”

Gli occhi dischiuse il softwarista
un video l’unica sua vista
dall’alba grigia fino a sera
incatenato alla tastiera

Battendo i tasti a mo’ di ossesso
e trascurando cibo e sesso
riuscì un bel giorno a consegnare
una release preliminare

E si sentiva ormai contento
ma fu sollievo di un momento
già richiamava quel cliente
“qui non funziona un accidente”

Ricominciò il programmatore
a faticar per ore ed ore
sopra un problema assai intricato
nascosto dentro ad un listato

Venne di nuovo il committente
disse “così è meglio che niente
è tuttavia per me importante
fare una piccola variante”

Ma all’ombra dell’ultimo sole
dormiva già il programmatore
tra le sue braccia un manuale
sognando il mare tropicale

The show must go on…

Forse è un titolo un po’ banale, ma non saprei commentare altrimenti la notizia che ho appena letto. A Trento un anziano si sente male durante la messa e muore d’infarto. Per spostare il cadavere bisogna aspettare l’autorizzazione del magistrato. Come ingannare l’attesa? Il parroco invita i fedeli a riprendere la Messa, che si è conclusa con i fedeli che proseguivano la cerimonia con un cadavere alle loro spalle, coperto da un lenzuolo.

Il parroco dice: “Solo chi non conosce il funzionamento della Messa non capisce le ragioni della mia scelta.”. The show must go on, appunto.