Giovedì sono andato a Milano con Lorenzo, amico e socio in Coobiz, per incontrare la nostra concessionaria di pubblicità e raccontare loro gli sviluppi del sito nei prossimi mesi (grafica, social network, altre lingue, altre nazioni…).
Dal punto di vista lavorativo la giornata è andata bene e l’incontro è stato proficuo. Ma è incredibile la sequenza di sviste, distrazioni e sbadataggini che siamo riusciti a collezionare in una sola giornata. Ve la racconto.
Maria Pia Bassetto, giovane impiegata alle poste di Longarone, racconta quel periodo. I mesi prima del disastro e subito dopo. Com’era Longarone, chi erano i suoi abitanti, quali erano le abitudini quotidiane. Nelle sue parole tanti ricordi di persone scomparse, di sopravvissuti sconvolti, di esistenze distrutte.
Il 1800, per noi Italiani, è stato il secolo del Risorgimento, di Cavour, di Mazzini, di Ciro Menotti, Silvio Pellico, dei Savoia, di Garibaldi, di Crispi… del libro Cuore.
Nello stesso secolo, negli Stati Uniti, si combattevano le guerre indiane, i pionieri andavano alla conquista del West, c’era la guerra messicano-statunitense, e gli schiavi venivano liberati dalla guerra di secessione...
Il 17 Marzo 1861, come sappiamo, nasceva l’Italia. Il 12 aprile 1862 (neanche un mese dopo!) negli Stati Uniti scoppiava la guerra di secessione.
Eppure i nostri avvenimenti risorgimentali, forse perchè li abbiamo studiati a scuola, mi sono sempre sembrati molto più antichi e meno attuali di quelli che nello stesso periodo avvenivano negli USA. Con la doverosa eccezione di Garibaldi, i protagonisti del nostro risorgimento non avevano nulla di avventuroso, sembravano tutti dei damerini un po’ fighetti.
Gli eroi americani, invece, erano l’essenza stessa dell’avventura, facevano sognare i ragazzini e sulle loro gesta sono stati girati film, scrtti libri, disegnati fumetti. Da noi invece, al massimo qualche sceneggiato TV, un po’ palloso per giunta.
Ho sempre immaginato che questi due mondi avrebbero dovuto essere più vicini, più collegati tra loro, ma a parte la sovrapposizione temporale del periodo, continuavano ad apparirmi sempre ben separati.
Un annetto fa (sì, lo so, non sempre i post di questo blog sono immediati come dovrebbero essere) io, Silvia e Francesco ci siamo fatti un bel giretto a Berlino. Oltre a Berlino abbiamo visitato Monaco, Norimberga, Wittenberg, Dresda, Postsam e altre città. Uno dei posti che mi sono piaciuti di più è stato lo SpreeWald, un posto frequentato quasi solo da tedeschi, tutto sommato poco conosciuto, ma molto piacevole. E’ un ampio territorio in una zona in cui il fiume Spree si allarga e forma un reticolo di canali. Numerosi villaggi si sono sviluppati, in parte fondati da una comunità Serba. E’ proprio un mondo fuori dal mondo. Il mezzo di trasporto principale è la barca. Con rarissime eccezioni, sono autorizzate solo barche a remi perciò questi villaggetti, oltre che immersi nella natura, sono silenziosissimi.
Alcune “gite organizzate” fanno percorrere i canali a chi ha poco tempo, ma chi può fermarsi qualche ora in più può noleggiare una barca o una canoa e girare per i fatti suoi.
Noi, il primo giorno, siamo arrivati nel tardo pomeriggio e abbiamo girato con questi baconi turistici, ma il giorno dopo abbiamo preso la canoa e abbiamo pagaiato per diverse ore.
Per gli appassionati di gastronomia (e di cinema) lo spreeWald è famoso per la produzione di cetriolini, diventati famosi con il film “GoodBye Lenin“. E anche noi li abbaimo mangiati e ce ne siamo comprati un paio di barattoli.
Un allegro motivetto di Renzo Arbore per festeggiare il quorum, i referendum, i sì, e chi non vuole Berlusconi.
Abbiamo vinto
non si divide
chi vince ride
ah ah ah ah
Perché proprio questo? Perché, adesso che abbiamo vinto, infatti, indietro tutta. C’eravamo tolti la DC, il PSI e i miglioristi dai coglioni? Ripartiamo da dove eravamo rimasti prima dell’arrivo del nano.