La vignetta che è costata la denuncia a Vauro

Giovedì scorso, a conclusione della puntata di Annozero, Vauro ha mostrato come al solito alcune vignette. Tra queste, in riferimento alla vicenda Berlusconi (che tanto apprezza le minorenni), ha pubblicato anche questa vignetta, in cui si vede Papa Ratzinger, che spera in una conversione e dice “Ze a lui piacciono tanto minorenni può zempre farzi prete“.

Il vaticano spera in una conversione

Oggi il direttore del quotidiano Pontifex, Bruno Volpe, ha denunciato Vauro, Santoro, il Presidente della RAI e il capostruttura del programma Annozero per offesa a Capo di Stato Estero.

Nello stessa denuncia e nell’articolo pubblicato sul sito Pontifex, Bruono Volpe eloga la figura dell’onorevole Santanché, che se n’era andata dalla trasmissione subito dopo aver visto la vignetta.

Il titolo dell’articolo incita i cattolici a dire basta. Il pezzo si chiude con la frase: “Viva il Papa, viva Cristo re.”

Siamo al delirio totale.


Ma non solo Pontifex se la prende con Vauro e Santoro. Anche l’Avvenire si scaglia contro il vignettista e il conduttore.

Il minimo che posso fare io è dare dare un po’ di visibilità alla vignetta incriminata.

Ma voi che ne pensate?

Foto che hanno cambiato il mondo, secondo Jonathan Klein

Quando avevo 14 anni, mi è venuta la passione per la fotografia. Avevo cominciato a documentarmi e il nonno Gino, mi aveva regalato al sua Voigtländer Bessamatic, la mia prima reflex.

Voigtländer Bessamatic, la mia prima reflex

Per qualche anno ho coltivato questa passione (costosissima per un ragazzino squattrinato): leggevo tutti i libri che mi capitavano a tiro sull’argomento e le riviste, mi facevo l’occhio visitando mostre. Sviluppavo i negativi seguendo le indicazioni di persone molto più brave di me. Per risparmiare, stampavo i provini su carta e poi sceglievo quali stampare in formato più grande. Tutto da autodidatta. Sapevo, in teoria, come stampare le foto usando l’ingranditore, ma non me lo sono mai comprato…

Ma facevo molti esperimenti, con strane esposizioni, tirando le pellicole all’inverosimile, attaccando spioncini della porta all’obiettivo per simulare un fish-eye, foto di notte, foto mosse con tempi lunghissimi, foto mentre pedalavo in bicicletta…

Poi, l’entusiasmo è calato, e pian pianino mi sono allontanato dal mondo della fotografia. (sono un po’ incostante, lo so…). Sono passato alla diapositiva e la foto è diventata soltanto uno strumento per fissare i ricordi di viaggio.

Proabilmente influenzato da alcuni amici che sono diventati bravissimi fotografi o dalle loro immagini (Marco Lugli, Francesco Cerpelloni, Enrico Barbieri,  Stefano Pennarola, Filippo Macchi e altri) nonchè dalla lettura di un libro di Luigi Ghirri, mi è tornato un po’ di curiosità per questo mondo abbandonato tantissimi anni fa. (oh, si badi bene, solo un po’ di interesse, mica che mi sia rimesso a fotografare, ormai sono talmente pigro che potrebbero darmi il Nobel dell’Accidia)

Oggi, spulciando in rete, ho trovato un bell’intervento di Jonathan Klein, fondatore di Getty Images, che spiega la forza delle fotografie che hanno i potere di cambiare il mondo. E’ entusiasmante e ve lo ripropongo.

È morto Silvio Berlusconi

Silvio Berlucosoni operaio e l’omonimo premier

La notizia è vera, ma non si tratta di Silvio Berlusconi presidente del consiglio. Purtroppo si tratta soltanto di Silvio Berlusconi, operaio tessile di Veniano in provicia di Como, un elettore di centro sinistra che da tempo condivideva il proprio nome con il premier più sputtanato del pianeta. Una persona mite e gentile che ironizzava sull’omonima, come si può leggere in questa intervista del 2006. (*)

Il vero Silvio Berlusconi operaio, una persona di 57 anni amante della montagna, è scivolato su un lastrone di ghiaccio, mentre saliva in un sentiero che conduce alla capanna di Menaggio, sulle montagne comasche. Un volo di trenta metri che non gli ha lasciato scampo.

Se volete sapere qualcosa in più di come quest’uomo viveva l’ominimia con il presidente del consiglio, potete leggere questo pezzo del 2000.

Silvio Berllusconi è morto sulla strada verso questo rifugio

Ma questa omonimia è molto pesante e la notizia della morte di Silvio Berlusconi è rimbalzata subito sulla rete e decine di siti l’hanno riportata. Tra questi segnaliamo:


Era già accaduto anche in passato

Non è la prima volta che la notizia della morte di Berlusconi circola viralmente in rete.

Nel 2006 l’annuncio dal titoli come «Berlusconi tragedia» o «L’omicidio di Berlusconi» o ancora «Berlusconi assassinato» o «La morte di Berlusconi”è morto berlusconi” invogliava a cliccare su un link contenuto in un messaggoi di posta elettronica, che però, nascondeva un trojan. Il fatto che la notizia della morte berlusconi nascondesse un trojan è sinistramente profetica.,

Ancora. Nel 2009, la notizia della morte di Berlusconi, si accompagnava ad una ben imitata pagina di Repubblica, con che ironicamente scherzava sull’annuncio. Anche qui, una profezia ben azzeccata: uno dei finti articoli diceva: Misteri sui motivi del decesso. Si parla di giochi con una 18enne.

Insomma, di tanto in tanto,  la notizia della morte di Silvio Berlusconi si propaga velocemente tra i mille canali di internet, segno di una grande attesa per l’evento tra gli oppositori del dittatore del Bunga-Bunga.

Ma anche per questa volta bisognerà rimettere lo champagne in frigo.

(*) Articolo non più presente sul sito.