Questa mattina prendo qualche minuto per pagare le tasse scolastiche di mia figlia. Ovviamente non si può pagare direttamente a scuola (il denaro, sterco del demonio, è immondo ed è giustamente schifato dagli impiegati scolastici che perciò non osano toccarlo).
Bisogna fare il bollettino postale.
Cioè, bisogna prendere l’auto, andare in posta, fare la fila, compilare in un bollettino postale (scrivere tre volte gli stessi dati). pagare. Una rottura di coglioni infinita.
Ma per fortuna la mia banca mi permette di fare bollettini online.
Mi siedo al computer, e comincio a compilare il primo bollettino. Si’, perchè per semplificare le tasse scolastiche sono divise in due. Un importo che va alla scuola e un altro importo che va all’agenzia delle entrate. Perciò i bollettini da fare sono due. Se i soldini li prendesse direttamente la scuola, potrebbe poi fare un versamento unico all’agenzia delle entrate: 21,17 x numero di alunni. Milioni di bollettini risparmiati, errori e perdite di tempo che ricadono sui cittadini. Ma tant’è: i bollettini sono due.
Allora – dicevo – mi siedo al computer e compilo il primo bollettino, quello con la parte di importo che va all’Istituto di mia figlia. Tutto fila liscio, in meno di un minuto ho pagato il primo bollettino.
Che figata – penso – questa sì che è efficienza
Compilo il secondo bollettino, quello con il 21,17 € che vanno all’agenzia delle entrate. Meno di 60 secondi ed e’ fatto. Premo invio e ….
Come? Come?!
Sì, c’è proprio scritto così: il conto corrente postale dell’agenzia delle entrate non è abilitato ai pagamenti dei bollettini online. Bisogna andare in posta, alla faccia dei fan di Brunetta e Calderoli
Un bel vaffanculo al nostro governo glielo vogliamo dire o no?