Il 27 giugno (chissà perché lo scrivo solo oggi) il Manifesto aveva un grand bel titolo: la balla speculativa. Proprio così: bAlla con la A, non con la O.
Era appena esploso il caso Worldcom. Ancora una volta sotto accusa i controllori della Arthur Andersen (che adesso si chiama Accenture, ma nessuno lo scrive, tutti usano il vecchio nome. Cosi’ qualche distratto rimarra’ fregato ancora, mah…).
L’editoriale – scritto da Galapagos (che parlava di investimenti azionari e aveva un titolo provocatorio: Borseggio) – riportava una frase molto significativa, che tutti coloro che vogliono “giocare” in borsa dovrebbero tenere bene in mente. Eccola:
Gli investimenti azionari vanno misurati nel lungo periodo, ci spiegano.
In realtà, spiegava Keynes, nel lungo periodo saremo tutti morti.
Ricordiamocene la prossima volta che qualcuno ci decanta i vantaggi dell’investimento in borsa.