In Italia si è scatenata un’orrenda gazzarra che ci fa capire che molti nostri concittadini pensano di vivere ancora nel medioevo, quando erano le convinzioni religiose e la supertizione a comandare. Sono volate stupidaggini come se piovesse. Bipartizan. Da destra e da sinistra. Da destra è ovvio: questa destra italiana sa dire solo scemenze. Da sinistra mi stupisco un po’ di più, ma in fondo non più di tanto. Anche a sinistra si dicono moltissime stupidaggini, ma si indignano se qualcuno cerca di non rispettare le sentenze. Per coerenza mi aspettavo un po’ più di rispetto. Ma evidentemente il rispetto delle sentenze a sinistra vale solo per le sentenze contro Berlusconi, se si tratta di Sofri o Battisti i giudici diventano di parte anche per i sinistri. Ma questo è un altro discorso….
Tornando al croficisso nelle aule delle scuole, uno degli argomenti più abusati a favore del mantenimento (o dell’apposizione, visto che spesso il crocifisso non c’è) del Cristo in croce in classe è che in Italia c’è una lunga tradizione cattolica e che per questo bisogna tenere questo simbolo religioso in bella vista, sopra la cattedra.
E questo sarebbe un argomento a favore? Ma è proprio per questo motivo, che la Corte Europea ha chiesto di togliere il crocifisso!
La presenza di un crocifisso in una scuola pubblica testimonia che l’ambiente in cui si sta espletando il compito educativo è permeato da una “cultura” cristiana. Per secoli il cattolicesimo ha avuto un ruolo forte in Italia e la presenza del crocifisso testimonia proprio la forza di questa “cultura”. La Corte Europea dice che questo simbolo rassicura chi si riconosce in queste radici cristiane, ma è un chiaro segno di discrimine nei confronti di chi professa altre religioni o non ne professa alcuna.
In questi momenti di forti cambiamenti etnici e culturali in Italia e in Europa affermare che la scuola pubblica si rifà ad una cultura cristiana non è certo un segno disponibilità verso il prossimo.
Uno stato dichiaratamente laico come il nostro non deve far pensare neanche lontanamente che le scelte religiose individuali possano comportare un diverso giudizio di fronte alla legge (tribunali), all’educazione (scuole), malattia (ospedali).
Per questo motivo, per dare a tutti i cittadini questa garanzia di imparzialità e indipendenza dalla religione lo stato laico deve rimuovere simboli forti come il crocifisso.
E’ da queste considerazioni che nasce la sentenza di cui si discute in questi giorni.
Come non essere d’accordo? Mah, francamente mi risulta inspiegabile dal punto di vista razionale. Ma la religione è irrazionale e pertanto è tempo perso cercare spiegazioni razionali nei ragionamenti, come quelli dei credenti, che di razionale non hanno assolutamente nulla.
Molti dicono che in Italia la cultura cattolica impregna fino al midollo gli italiani. Non capisco perchè esserne tanto orgogliosi.
Nei 2000 anni di occupazione cattolica, la religione ha portato all’Italia oscurantismo, violenza, oppressione delle donne e delle minoranze religiose, deportazioni e cacciate, guerre di religione, roghi di liberi pensatori, condanne di scienziati costretti ad abiurare. Il cristianesimo ha rallentato lo sviluppo e il progresso della società, limitando lo sviluppo delle scienze. La presenza della Chiesa ha tenuto il cittadini sottomessi ai potenti di turno. La chiesa è sempre stata dalla parte dei potenti in questi 2000 anni.
Se si usa il raziocinio, l’occupazione cattolica del nostro non giustifica, ma rende più grave la presenza del croficisso nei luoghi pubblici. Non è certamente una motivazione a favore, ma contro!
Peccato che i credenti il raziocinio non lo sappiano usare (altrimenti non sarebbero credenti, appunto).
Qualcuno dirà che oggi la chiesa cattolica è diversa. Una parte dei credenti vivono certamente la religione in modo diverso, ma non è passato molto da quando è stato impedito agli ateobus di circolare, giusto per fare un esempio recente di limitazione della libertà di parola. Poco tempo è trascorso anche da quando i ministri cattolici – andando contro alle leggi dello stato – hanno tentato di impedire fino all’ultimo ad Eluana e Welby di morire con dignità E se una ragazza vuole abortire, ha buone possibilità di trovare un medico credente che le impedirà di esercitare il suo diritto.
Adesso dopo la sentenza sono arrivate minacce per chi si azzarda a togliere i crocifissi.
Se in una nazione le leggi della religione hanno più forza delle leggi dello stato, lo stato non è più laico ma confessionale. E la legge non si dovrebbe più chiamare legge ma, forse, sharia.
Nei mesi scorsi c’è stato un certo dibattito in merito all’uso del crocifisso nele scuole. Un genitore di fede islamica ha chiesto di mettere un quadretto con una sura del Corano, vicino al crocifisso, nell’aula della scuola dove suo figlio frequenta la prima elementare. Il permesso e’ stato dapprima accordato e poi negato. La sura è stata rimossa. Allora, il genitore si è rivolto al tribunale per far rimuovere ANCHE il crocifisso. Quando il giudice ha scritto una motivata ordinanza, chidendo la rimozione del crocifisso è inizata un’indegna gazzarra sull’argomento. Risultato (parziale): ordinanza annullata, tribunale che si dichiara “incompetente” e affermazione del più stupido integralismo cattolico. Tant’è vero che nella classe di Chiara il crocifisso non c’era, e adesso è stato ripristinato.
Discutendo dei crocifissi nei luoghi della pubblica amministrazione, e più in generale delle “offese alla religione”, un mio amico sostenava più o meno questa posizione: “Se affermo che la mia personale religione considera un’offesa usare una qualsiasi parola di senso comune, per esempio “organo”, allora nessuno può più dire “organo”, se no mi offende”. Era una provocazione, che doveva scatenare una riflessione sull’assurdità di certe pretese cattoliche e sul fatto che la suscettibilità immotivata di tipo religioso non non dovrebbe essere regolamentata da leggi dello stato.
Quasi nessun cattolico capiva questa provocazione e ciò mi stupiva, perchè perfino tra i cattolici ce ne sono molti è rispettosi delle leggi e della laicità dello Stato. Ma oggi, sul giornale ho letto dell’assurdo attacco alla pubblicità del Motorshow di Bologna nella quale si gioca con il concetto di “luogo di culto”, paragonando il salone ad una chiesa. Tubi di scappamento che ricordano un organo e candele con la cera sciolta alla base, per ricordare quelle votive. E allora, d’un lampo, ho capito che la frase del mio amico non poteva essere capita, perchè invece di essere interpretata appunto come una provocazione, veniva presa molto più seriamente e considerata una affermazione di carattere religioso.
Beh, da un po’ di tempo in questa zona, al posto del segnale televisivo di France2 (ottima per gli appassionati di rugby) si trova il segnale di Serenissima TV. In questi giorni diventata famosa perche’ mandato in onda una trasmissione durante la quale Carlo Pelanda (un professore molto diseducativo) ha aggredito fisicamente Adel Smith (responsabile di una qualche associazione islamica). Smith non e’ rimasto a prenderle ma ha restituito con abbondanti interessi lo schiaffo ricevuto. Al di la’ della simpatia o meno che possano ispirare i due personaggi, piuttosto antipatici entrambi, e’ stato piuttosto squallido assistere all’episodio.
Viene il dubbio che Serenissima TV abbia “montato” la cosa. Ed e’ proprio cosi’. E’ stato evidente quando, nei giorni successivi sono state mandate in onda infinite repliche dello show, con compiacimento del moderatore/aizzatore. Tutti hanno potuto vedere come il giornalista cercava di scatenare la rissa. E c’e’ riuscito. Con queste premesse, uno comincia a pensar male. Questa mattina vedo un’altra trasmissione di serenissima, che aveva tra gli ospiti Gentilini, sindaco di Treviso che se non sbaglio e’ sottoprocesso per istigazione all’odio razziale. Beh, tutta la trasmissione era istigazione all’odio razziale. Una cosa rivoltante e vomitevole. Luoghi comuni e falsita’ una dietro l’altra. Le telefonate che arrivano in diretta erano anch’esse razziste. E’ molto preoccupante che si facciano trasmissioni di questo tipo e spero che quella televisione venga denunciata (e condannata) perche’ credo che non si possa trovare esempio migliore di istigazione all’odio razziale quel che si e’ visto stamattina.
A proposito di clima di crescente intolleranza… poco prima di assistere allo squallido spettacolo offerto da Serenissima, ho letto su televideo che Adel Smith (il musulmano aggredito da Pelanda) e’ stato invitato ad una trasmissione su una TV veronese. Il titolo era “Adel Smith contro tutti”. Evidentemente la rissa paga… Pare che questa volta si sia addirittura andati oltre quello che era gia’ difficilmente immaginabile: un gruppo di esponenti della formazione nazista di Forza Nuova e’ entrato negli studi e ha preso a pugni e sprangate quel personaggio e altre persone. Stavolta sembra che siano riusciti ad arrestare 6 persone. Spero che riescano ad identificarne altre (pare fossero una ventina) e che vengano presi provvedimenti serissimi nei loro confronti.
E’ triste comunque constatare questa deriva integralista e razzista.
Come ben sapete, nei giorni scorsi si è scatenata una polemica nazionale con la storia dei croficissi obbligatori. Ispirato da questa storia, ho pubblicato un intervento dell’UAAR su Giramondo.
Come sapete, il crocifisso rappresenta un uomo torturato a morte. Certi crocifissi sono veramente impressionanti e dovrebbero essere vietati ai minori. Però, noi italiani viviamo in una società tradizionalmente cattolica, ci siamo ormai assuefatti. Facciamo fatica a pensare che un crocifisso possa addirittura spaventare.
Siccome nei giorni scorsi, con un amico artista, ho iniziato a parlare di quanto possano essere terrorizzanti i crocifissi, e gli ho proposto di realizzare un nuovo crocifisso, particolarmente realistico e orripilante.
L’amico artista, infatti, è specializzato in effetti speciali e ha lavorato nel cinema con Lamberto Bava, Sergio Stivaletti e Dario Argento. Da queste esperienze ha acquisito una notevole capacità nella realizzazine di sculture realistiche.
Questo e’ un esempio:
Non credo che il mio amico realizzerà mai il crocifisso realistico, ma mi ha raccontato questa storia che vi riporto pari pari, perchè mi è sembrata bellissima.
Riguardo alla storia del cristo-demone eccoti un breve riepilogo: Sergio Stivaletti realizzò questo “cadavere di Cristo” in lattice di gomma per L’INCHIESTA di Damiano Damiani (anno 1985 mi pare) e quando (nel 1986) ci trovammo nell’emergenza di realizzare in fretta la prima mummia di demone (per Demoni 2) che prendeva vita decidemmo di riciclare la “santa salma” all’uopo.
E cosi’ con l’aggiunta di zanne e artigli (e con la stuccatura accurata di stigmate e segni della corona di spine) il cadavere di Gesu’ fu trasformato nel demone-capo di Demoni 2.
In seguito il neo-demone fu riciclato di nuovo come cadavere mummificato dell’architetto pazzo nel film La Chiesa di Michele Soavi.
Non è bella questa storia di resurrezioni incomplete in cui il Cristo, invece di ritornare completamente vivo diventa prima uno zombie e poi si reincarna in un architetto pazzo?