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La Lega propone un bonus per i matrimoni, ma solo quelli religiosi

Quando amici e conoscenti vengono a sapere, magari perché glielo dico io, che sono iscritto al circolo UAAR di Modena e che sono anche abbastanza attivo, molti mi chiedono a cosa serve “progagandare l’ateismo”. E’ un’ottima occasione per spiegare che l’UAAR ha tra le sue finalità principali non tanto la diffusione dell’ateismo, ma la diffusione del concetto di laicità, questo sì promosso attivamente, e la difesa dei diritti degli atei e degli agnostici perseguendo la realizzazione del terzo articolo della costituzione che prevede pari diritti per tutti i cittadini e che lo Stato si attivi per rimuovere gli ostacoli economici e sociali che impediscono di partecipare pienamente alla vita del paese.

Ma quando si parla di laicità o di diritti compressi molto spesso le persone non hanno la piena consapevolezza di come sono limitate nei loro diritti le persone non religiose o appartenenti a minoranze.

Un bell’esempio di cosa si intende per discriminazione ce lo offre la Lega (e te pareva) con una proposta di legge per introdurre un bonus fiscale per i matrimoni di giovani coppie.

Lo scopo dichiarato è quello non soltanto di dare un aiuto a nuovi nuclei familiari che si vanno formando, ma anche di far emergere il nero che si cela dietro le cerimonie. Per essere detratte, ovviamente, le spese devono essere corredate di documenti ed avvenire per bonifico.

Tutto bene? Ovviamente no. Infatti leggendo la proposta si scopre che lo scopo è quello di “agevolare quelle giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso e che avranno la possibilità di usufruire della detrazione del 20 per cento delle spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso“.

Bonus solo per matrimoni religiosi

Sono escluse ovviamente anche le recenti unioni civili

 

Inoltre, per usufruire del bonus i beneficiari devono essere in possesso della cittadinanza italiana da almeno 10 anni, creando un ulteriore discrimine che mette in crisi il concetto stesso di cittadinanza, differenziando tra cittadini di prima categoria, quelli che sono italiani da un certo numero di anni,  e cittadini di seconda categoria, quelli che lo sono da poco tempo.

Il bonus ovviamente, per lo Stato è un costo. (Nota: quando parlo con le persone, ho notato che spesso detrazioni, deduzioni, incentivi, bonus non sono percepiti come costo, ma sono visti come “ricavo”). Comunque per lo Stato queste detrazioni sono un costo e come ogni costo bisogna anche dire dove vengono presi i soldi. Il che in estrema sintesi avviene prelevando dalla fiscalità generale. In pratica si danno soldi SOLO a chi contrae un matrimonio religioso, ma questo costo viene pagato da tutti anche da atei e agnostici.

Credo che sia un ottimo esempio di come la classe politica italiana sia ancora clericale e mantenga un atteggiamento supino nei confronti della religione. Un esempio eclatante, che si aggiunge a molti altri, di come quotidianamente e silenziosamente il concetto costituzionale di laicità venga violato, di come si creino discriminazioni nei confronti di atei e agnostici e di perchè c’è bisogno dell’UAAR in Italia.

Dal manifesto dell’UAAR

In un paese migliore, un’associazione come l’Uaar non dovrebbe nemmeno esistere.

Bretella Campogalliano-Sassuolo: una sfida che dobbiamo affrontare insieme

È di oggi la notizia che il  Ministero delle Infrastrutture ha sbloccato la bretella Campogalliano-Sassuolo. Il Ministro Toninelli e il sottosegretario formiginese Dell’Orco hanno dato il loro ok alla Bretella Campogalliano-Sassuolo. Perciò l’opera “verrà portata avanti”, con i cantieri che potranno aprire, come più volte affermato dalla Regione Emilia Romagna, entro l’estate.

Meno di una settimana fa Giancarlo Muzzarelli, il sindaco di Modena in carica autoricandidatosi alle prossime comunali, durante la grande manifestazione Friday For Future lanciava lo slogan

 “LA TUTELA DELL’AMBIENTE È UNA SFIDA CHE DOBBIAMO AFFRONTARE INSIEME

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Un leghista Governatore sul web la rivolta del Pdl veneto

Un leghista Governatore sul web la rivolta del Pdl veneto:

Ma cambia così tanto essere governati da un escremento o da una deiezione?

Un tradimento, un errore. Le parole con cui Giancarlo Galan commenta la decisione del Pdl di candidare un esponente della Lega Nord alla presidenza della regione Veneto corrono sul web.

  • su Facebook nascono gruppi per appoggiare l’eventuale corsa solitaria del governatore
  • sul sito ufficiale del Pdl Veneto si commenta: “Silvio non tradirci; e non rinnegare la promessa fatta a Porta a Porta prima delle ultime europee”.
  • sul sito ufficiale di Galan: “La Lega è fautrice della politica del tombino contro la politica delle idee e dei valori”.

Sul sito ufficiale di Giancarlo Galan. si legge che la Lega “è fautrice della politica del tombino contro la politica delle idee e dei valori”, che “i leader emergenti leghisti sono giovani sindaci, tutti protesi sul particolare e privi di una visione “alta” del loro ruolo nonché del valore della politica in generale”.

Poi l’affondo: “Questa loro mentalità chiusa e limitata stride con la loro giovane età: nell’era di internet, del multiculturalismo, i sindaci leghisti vietano il kebab, in quanto cibo non tradizionale; pretendono finanziamenti per tradurre cartoni animati in dialetto; anzi qualcuno in dialetto vorrebbe pure la celebrazione della Messa”.


Che bello: è come  quando i mafiosi o i camorristi si ammazzano tra loro. Sono vite umane che se ne vanno, ma in fondo in fondo godiamo tutti e pensiamo che dopo aver sepolto un po’ di delinquenti, il mondo sia diventato un po’ migliore.