Dopo il voto contrario alla legge sull’omofobia, molti vogliono espellere la Binetti dal PD. Non sono d’accordo.
Mentre cercavo di chiarire a me stesso sul perché non ritengo ingiusta ogni ipotesi di espulsione, mi sono imbattuto nel doppio editoriale de “Il fatto quotidiano”. Uno di Luca Telese e uno di Antonio Padellaro. Il primo per l’espulsione della Binetti dal PD e l’altro no.
Mi sono riconosciuto nella posizione di Padellaro, che conclude il suo pezzo dicendo: “… qualcuno l’avrà pure reclutata, con quell’opportunismo tipico di chi pensa di fare politica con le figurine: un industriale qua, una suorina là… Troppo semplice dire: non ci serve più. Lei è il cilicio che il PD ha volontariamente indossato. Che se lo tenga.”
E’ il PD che è nato male, che è sbagliato, proprio perchè ha arruolato nelle sue fila persone come la Binetti. E’ anche per questo che non mi sfiora neppure di striscio l’idea di sostenerlo con il mio voto.
Molti sperano in una “mutazione” del partito democratico, un cambiamento che lo porti ad essere un vero partito di sinistra. Ma non credo sia possibile. Il PD è un edificio costruito con progetto sbagliato. Inutile tentare di riadattarlo, di correggerlo. Molto più semplice abbatterlo questo edificio pericolante e ripartire con un progetto per un vero partito di sinistra. O forse due.