Molte delle persone che mi conoscono sanno che, pur essendo nato e cresciuto in un paese a forte maggioranza cattolica, in una zona d’Italia particolamente religiosa, sono ateo fin da quando ero adolescente. L’ho trovato un processo molto naturale: ad un certo punto, crescendo, come ho smesso di di credere a San Nicolò, alla Befana e alla fatina dei dentini, mi è sembrato altrettanto logico smettere di credere nell’esistenza di quelle entità soprannaturali definite dei.
L’arroganza dei cattolici in Italia diventa ogni giorno più aggressiva. Ultimi episodi: gli sproloqui sul caso Englaro, con gli inteventi dittatoriali del ministro Sacconi e la censura della pubblicità “atea” sugli autobus di Genova.
Così mi sono deciso e ieri mi sono iscritto all’UAAR (si fa tutto online: è semplicissimo).
Invito tutti a fare altrettanto. Costa poco (25 euro) ma è un segnale importantissimo.
A proposito di arroganza dei credenti. Leggete cos’è successo ad un socio UAAR che voleva rinnovare l’abbonamento. E poi dicono che sono gli atei ad essere poco tolleranti!!!
Aggiornamento del 13 agosto 2013: il link precedente è sparito e non riesco a ritrovare la notizia.