Non ne posso più delle temperature “percepite”:
C’era una volta il termometro, un’utile strumento dotato di una colonnina di mercurio e di una scala graduata per misurare la temperatura dell’aria.
Bastava uno sguardo per leggere la temperatura e capire se c’era caldo o no. I confronti tra le città o con gli anni precedenti erano semplici e gratificavano gli “esperti del tempo” e le chiacchiere da bar.
Sapevamo tutti che il caldo secco si sopportava meglio del caldo umido e qualche raffinato esperto di meteo citava anche l’umidità dell’aria: “Fa caldo, ma è un caldo secco e si sente poco”. Oppure “Ci sono solo 30 gradi, ma con questa umidità si sentono tutti!”.
Poi, da qualche anno, è stata inventata una scala assurda, quella della temperatura percepita. Sbagliata fin dal nome, visto che la percezione è per definizione soggettiva e l’idea di misurarla con una scala è per lo meno balzana.
I giornalisti, però. sempre a caccia di notizie sensazionali, hanno visto che le temperature percepite erano di solito indicate con numeri più alti dei gradi Celsius corrisponenti e hanno subito adottato questa stramberia.
La maggior parte dei titoli di giornali e telegiornali, citano solo questa strana misura.
Ieri ho sentito un telegiornalista snocciolare una serie lunghissima di città e di relative temperature africane, per concludere dicendo: “Le temperature che abbiamo dato non sono temperature REALI, ma sono temperature percepite”.
Perchè non dare quelle reali, allora?
Sul corriere della sera, hanno raggiunto il ridicolo, citando testualmente:
Colonnina di mercurio sale a 40°
Salvo poi precisare che si tratta di temperatura percepita. Vorrei proprio vedere il mercurio che misura la temperatura percepita!
Che buffoni…